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Il nostro commento sulla situazione di Gaeta

Ci sentiamo in dovere di sottolineare che il discorso su Gaeta non si esaurisce con le problematiche di natura urbanistica, come sembrerebbe trasparire da quanto avvenuto in Commissione Antimafia, ma altro ed alto.

Altro, alto, più complesso ed articolato e riguarda, oltre i traffici nel porto sui quali indagava Ilaria Alpi, anche i massicci investimenti di capitali da parte di personaggi  provenienti da oltre Garigliano per l’acquisizione di terreni, industrie, attività commerciali, ville, appartamenti e altro ancora. Oltre alle evidenze dei fatti che sono sotto gli occhi di tutti e a quanto scritto in innumerevoli relazioni della DIA  di tale aspetto hanno abbondantemente raccontato i pentiti Schiavone e Facchi, il primo dei quali parlò del sud pontino e della provincia di Latina, come appartenente alla provincia di Casal di Principe. Perché mai, quindi, nessuno ha posto domande al riguardo ? Si vuole ancora minimizzare come si é fatto sempre e nascondere la realtà?

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Gaeta, l’urbanistica in Antimafia: il Prefetto secreta le risposte. Salone e Zazzaro: finalmente attenzione

Sabato 20 marzo 2021

Il candidato sindaco per le elezioni amministrative del prossimo anno a Gaeta Antonio Salone e l’ideatore del suo progetto politico Luigi Zazzaro proseguono l’attività di segnalazione delle anomalìe amministrative del settore urbanistica sul quale accende i riflettori anche la commissione parlamentare antimafia. “In questo breve estratto video – (a corredo del servizio – ndr) spiegano i due assessori – abbiamo voluto isolare uno degli interventi più salienti tra quelli rivolti dai membri della commissione antimafia, andata in scena ieri, al prefetto di Latina Maurizio Falco. Lo stesso dottor Falco ha scelto di secretare le risposte che quindi almeno per il momento non possiamo conoscere, ma certamente anche le sole domande consentono di comprendere l’opportuna attenzione e la gravità di certe vicende che riguardano il territorio provinciale e ovviamente Gaeta. E’ chiaro che l’appetibilità criminale e delle organizzazioni mafiose sul territorio di Gaeta trova nel business immobiliare uno dei suoi principali e tradizionali settori di interesse. Così come sulla vicina Sperlonga. Eppure ciò che Gaeta può vantare senza alcun orgoglio è il coinvolgimento del settore urbanistica del Comune”. 

“Una questione – puntualizzano Salone e Zazzaro – sulla quale più volte anche noi abbiamo cercato di porre l’attenzione e ora più che mai sappiamo di non essere i soli a denunciare questo scempio amministrativo. Corre l’obbligo di precisare subito che gli uffici comunali compreso il settore urbanistica sono composti soprattutto da persone perbene, anche loro vittime di vicende oscure sulle quali è necessario fare chiarezza prima possibile. Nel caso di specie è stata la deputata Salafia a sottolineare come “nel settore immobiliare e commerciale si siano verificati numerosi segnali da parte di soggetti legati ad organizzazioni criminali con particolare riferimento all’urbanistica di Gaeta”.  Nella fattispecie una più vasta indagine è partita dai permessi a costruire rilasciati per l’edificazione di una palazzina sul lungomare di Serapo e sulle quali era intervenuta anche la lente d’ingrandimento della direzione distrettuale antimafia. Ma si trattava di cattive abitudini ripetute nel tempo, come un vero e proprio sistema”.

“E solo grazie alle segnalazioni di cittadini, al pari di quanto stiamo cercando di fare noi da qualche mese ormai, hanno portato ad opportune verifiche. In quella vicenda il magistrato titolare dell’inchiesta aveva chiesto anche l’arresto per alcuni degli imputati, ma il giudice si era opposto. Poi la vicenda si è allargata a macchia d’olio così la Guardia di Finanza ha ripetutamente prelevato copia degli incartamenti negli uffici competenti anche su altre vicende come la realizzazione del centro commerciale in località Piaja – ex Panapesca – e sul piazzale della ex stazione svenduto ad un privato. Tutti hanno chiuso gli occhi sulle procedure e sulle autorizzazioni, persino sui rischi idrogeologici, addirittura nel caso della palazzina di Serapo, a causa delle autorizzazioni di sbancamenti ed escavi, il dissesto idrogeologico i funzionari comunali lo avrebbero addirittura provocato, fregandosene della conformazione del terreno e dello scorrimento delle acque. La prima udienza del conseguente processo penale si è tenuta solo pochi giorni fa, ma il Comune di Gaeta tace. Non solo non abbiamo sentito dire una parola di sdegno per quanto sta accadendo – concludono – ma l’amministrazione Mitrano non si è nemmeno costituita parte civile. Un fatto di una gravità inaudita, sul quale però almeno ora sappiamo se ne occuperà la commissione antimafia”.

Redazione L’Inchiesta Quotidiano

 

Fonte:https://www.linchiestaquotidiano.it/