Voto di scambio…
“Il voto di scambio non ha colore e compromette la democrazia, la democrazia
vive in ostaggio del voto di scambio. ” R. Saviano
Non bisogna allontanarsi molto per vedere come questa consuetudine sia
maledettamente vera e come questa primitiva gestione del voto abbia ormai
aperto un enorme varco nella gestione amministrativa degli enti locali.
Noi non possiamo dire che a Pastena il voto di scambio non esiste perché
diremmo una bugia e la nostra menzogna favorirebbe la crescita di una
cultura
diffidente verso le istituzioni ma propensa, al contrario, ad utilizzare le
poche risorse disponibili messe a disposizione dal malcostume politico.
Quanto più cresce l’ostilità nella politica ed aumenta la sfiducia nelle
Istituzioni, tanto più diventa labile il confine tra affari leciti e
malcostume
amministrativo.
“Il voto di scambio non ha colore e compromette la democrazia, la democrazia
vive in ostaggio del voto di scambio. ”
Tutti esaltano la libertà e la giustizia ma in pochi utilizzano
democraticamente il mandato popolare per creare uno sviluppo economico
trasparente e una crescita civile al servizio del prossimo, perché la
tendenza
è quella di servirsi del potere per sottomettere e tenere in ostaggio la
coscienza dei cittadini.
Il voto di scambio si nutre dei legittimi bisogni dei cittadini che accresce
l’illegittimo interesse di chi li strumentalizza per tenere il voto sotto
controllo.
Anche a Pastena ci sono gli ostaggi del voto di scambio, anche a Pastena la
libertà dei cittadini è subordinata agli interessi di pochi che manipolano i
fatti e le notizie fino a creare un sistema trasversale di complicità che
praticamente rende gli abusi impuniti.
Anche a Pastena c’è la necessità di riappropriarsi della democrazia e di
rompere le catene della sudditanza ideologica, anche a Pastena bisogna
andare
oltre il voto di scambio perché questo è l’umiliazione della dignità dei
cittadini.
Il ricatto è subdolo, spesso assume le sembianze del piacere disinteressato,
spesso è la persona che bussa di sera per offrire un lavoro retribuito al
minimo di qualche ora a settimana, spesso è la promessa di un posto di
lavoro
in qualche ente intercomunale, o l’assunzione in qualche cooperativa.
Nessuno può negare che anche a Pastena è collaudata da anni questa pratica
clientelare che tiene in ostaggio il paese e l’ha condannato ormai alla
miseria
e al declino economico e morale.
Esiste il voto di scambio perché c’è una consuetudine politica che non sa
rinunciare a questi riti e che poi non può sottrarsi a sua volta ai ricatti
e
alle pressioni esterne, non sempre legittime e non sempre trasparenti.
Qualcuno forse ci guadagna ma di sicuro a rimetterci sono soltanto i
cittadini.
Parole senza alcun senso?
Solo pregiudizi?
Leggete questa nota di monsignor Nogaro vescovo di Caserta, non è mai stato
a
Pastena ma è lo stesso…
“Nella società attuale si è introdotta una forma di imbonimento, malsano e
gratificatorio, che intontisce e soprattutto lusinga le persone: una
corruzione
a tutti i livelli della vita economica, civile, politica, ma anche culturale
e
religiosa. Una diffusa mafiosità dei comportamenti, che sembra ormai una
conquista di civiltà del nostro tempo…
Non si porta salvezza se si è complici della ingiustizia e della violenza
istituzionali”
La liberazione dal voto di scambio è il primo passo verso la salvezza della
società, un percorso duro ed impegnativo per tutti perché i primi a mettere
i
bastoni fra le ruote, saranno proprio i potenti e i benpensanti, illustri
farisei del nostro tempo.