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Villa e milioni a Dell’Utri: i pm sentono Spinelli, cassiere di B.

IL RAGIONIERE INTERROGATO IL 15 NOVEMBRE 2021 – Il verbale: “I 30 mila al mese a Marcello?”. Fu una restituzione, non un dono. “L’affitto di villa Minerva forse per l’amicizia tra le mogli”

DI MARCO LILLO – Il Fatto Quotidiano

21 AGOSTO 2023

Giuseppe Spinelli, l’uomo che da 45 anni gestisce la cassa della famiglia Berlusconi, il 15 novembre 2021 è stato sentito come testimone dalla procura di Firenze nel procedimento sulle stragi del 1993 (in passato già chiuso più volte su richiesta degli stessi pm) a carico di Marcello Dell’Utri. Inizialmente per le stragi di Firenze e Milano nonché per gli attentati di Roma contro lo Stadio Olimpico, Maurizio Costanzo e le Basiliche di San Giorgio e San Giovanni era indagato anche Silvio Berlusconi. Dopo la sua morte l’indagine continua contro Dell’Utri perché per i pm “già legato da risalenti e collaudati rapporti economici, Dell’Utri istigava e, comunque, sollecitava Giuseppe Graviano, quale rappresentante e referente di cosa nostra, a organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione del partito politico, Forza Italia, fondato da Berlusconi, al quale ha fattivamente contribuito Dell’Utri”. Per i pm Cosa Nostra sosteneva il partito di Berlusconi e Dell’Utri e in cambio, aveva “la promessa da parte di Dell’Utri, tramite di Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del Governo verso provvedimenti favorevoli a cosa nostra”.

I pm Luca Turco, Luca Tescaroli e Lorenzo Gestri il 5 luglio hanno disposto una perquisizione contro Dell’Utri al quale contestano anche di avere omesso la comunicazione (prevista per i condannati come lui dalla legge Rognoni-La Torre) delle elargizioni più recenti di Berlusconi: “Tra il 19 maggio 2021 e il 14 gennaio 2022, (…) cinque bonifici in entrata di 90mila euro cadauno, per un ammontare complessivo di 450mila”. E ancora poi, fino a luglio scorso, “l’erogazione di 30mila euro mensili da corrispondere ogni sei mesi per un corrispettivo di volta in volta di 180 mila euro”. I pm ipotizzano inoltre che “le erogazioni costituiscano la contropartita a beneficio di Dell’Utri per le condanne patite e il suo silenzio nei processi penali che lo hanno visto e lo vedono coinvolto, così anche corroborando l’ipotesi del suo coinvolgimento nel concorso in strage”. Quando i legali di Dell’Utri hanno impugnato il decreto di perquisizione, i pm hanno depositato il verbale di Spinelli al Tribunale del Riesame.

Davanti ai magistrati Spinelli prima chiarisce il suo ruolo: “Seguo l’amministrazione del dr. Berlusconi, sono presidente dell’Immobiliare Idra, proprietaria di immobili di famiglia; sono presidente delle Holding prima, seconda, terza ed ottava di proprietà di Berlusconi; sono Ad delle Holding quarta e quinta di proprietà dei figli del dr. Berlusconi, Marina e Piersilvio”. Spinelli è soprattutto l’addetto alla generosità del Cavaliere: “Alla fine degli anni ’80 il dr. Berlusconi fece una serie di donazioni notarili a varie persone tra cui Dell’Utri, Bernasconi, Confalonieri e il cugino (di B.) Foscale; erano donazioni in favore dei principali responsabili che avevano procurato lo sviluppo di Fininvest. Dopo le donazioni, fui incaricato dal dr. Berlusconi di effettuare bonifici in favore del dr. Dell’Utri, con la causale prestito infruttifero; ma i prestiti non sono mai stati restituiti”. Poi precisa: “Non ho mai operato trasferimenti di denaro contante in favore di Dell’Utri”.

I pm gli ricordano le segnalazioni di operazioni sospette (per le “significative erogazioni a favore di Dell’Utri e della moglie Miranda Ratti e del figlio Marco Jacopo Alessandro Dell’Utri da parte di Berlusconi; si tratta di segnalazioni di movimentazioni per una somma di 32.768.994,00 di euro dal 2011 al 2021”. Spinelli spiega: “Si trattava di richieste di aiuto da parte della moglie di Dell’Utri, dovevano pagare gli avvocati ed altre spese”.

Poi i pm arrivano al dunque: “Qual è stato il suo ruolo con riferimento all’accordo recentemente raggiunto inerente alla corresponsione di denaro da parte di Berlusconi a Dell’Utri?”. E qui Spinelli offre una giustificazione di natura immobiliare ai versamenti: “Berlusconi, in passato, ha acquistato la villa di Dell’Utri (Villa Comalcione sul lago di Como, comprata per 21 milioni nel 2012 Ndr) poiché questi aveva necessità immediata di risorse economiche, con impegno a corrispondergli l’eventuale maggior prezzo derivante dalla successiva rivendita dell’immobile. Recentemente è stato raggiunto un accordo tra Berlusconi e Dell’Utri che prevede la corresponsione di 30 mila euro mensili, peraltro date trimestralmente”. Dunque per Spinelli, poiché Villa Comalcione è stata venduta a un prezzo più alto di quello dell’acquisto da Dell’Utri, il Cavaliere avrebbe girato al suo ‘amico fraterno’ la differenza. I pm gli chiedono poi se Berlusconi aiuti oltre a Dell’Utri altre persone. E Spinelli: “Berlusconi aiuta tante persone, tra cui il cugino Giancarlo Foscale ed il fratello Paolo; al di fuori della cerchia familiare direi di no (…)”. I soldi a Paolo nascono da una promessa a papà Luigi quando gli diede la sua liquidazione per i primi cantieri. Silvio doveva “ricordarsi sempre che aveva un fratello ed una sorella, quest’ultima poi deceduta”.

Poi arriva la domanda su villa Minerva a Punta Volpe, vicino a Porto Rotondo. La dimora nel 2006 è stata venduta a un riccone russo ma era stata data in locazione dalla società proprietaria, amministrata da Spinelli, nei primi anni ’90 alla Pubblitalia, amministrata da Dell’Utri. I pm sono interessati alla villa perché nel 1993, secondo le dichiarazioni confidenziali e tutte da verificare di Salvatore Baiardo, favoreggiatore dei fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, i boss di Brancaccio avrebbero alloggiato in una villa limitrofa.

I pm chiedono a Spinelli spiegazioni su “un contratto di locazione tra la società Minerva Finanziaria srl, da lei rappresentata, proprietaria di villa Minerva, e la società Pubblitalia 80 spa; locazione durata dal 1991 al 1996; riferisca il perché di tale contratto”. Spinelli replica: “La società Minerva era di proprietà della ex moglie del dr. Berlusconi (Veronica Lario, ndr), la quale era molto amica della sig.ra Ratti; credo che questa locazione sia stata determinata da questa amicizia; per quanto ne so la villa è stata utilizzata da Dell’Utri e dalla moglie, non sono al corrente di chi abbiano ospitato. Tale villa è stata poi venduta”. I pm sono interessati anche al sequestro lampo avvenuto tra il 5 e 6 ottobre del 2012: “Perché ha atteso un po’ di tempo prima di denunciare il fatto?”, chiedono. E Spinelli: “Abbiamo passato una notte da Arancia Meccanica; pensavano che io fossi in grado di effettuare prelievi in banca sui conti correnti di Berlusconi, ma non era così; la mattina mi lasciarono andare ed io chiamai Berlusconi, il quale mi disse di rivolgermi all’avv. Ghedini; temevo per l’incolumità di mia moglie che era rimasta nelle mani dei sequestratori”.

Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/08/21/villa-e-milioni-a-dellutri-i-pm-sentono-spinelli-cassiere-di-berlusconi/7266954/