di Ignazio De Luca.

Abbiamo dovuto passare “a nuttata” insonne e agitata, tanto era il disgusto, per la vetrina mediatica che un pilatesco Vespa,  – ” per conoscere la mafia dal di dentro” – a suo dire, ha concesso ad un insignificante “scrittore” dell’ultima ora, figlio del “capo dei capi”, per la promozione di un vacuo libro, del quale ci schiferemo alla sola vista negli scaffali.

Una sorda rabbia, faticosamente repressa, ci ha attanagliato ascoltando la devozione melliflua, appiccicosa e insostenibile del figlio al genitore, bestia assassina, indegna di appartenere al genere umano. 

Vergogna a Vespa per aver dato spazio e notorietà ad una vacua nullità bipede, incapace, per dolo o per immensa stupidità di prendere le distanze dal genitore, bestia assassina, che anzi venerava quasi fosse stato il migliore dei padri possibili. Abbiamo dovuto anche sorbirci il rimpianto per averglielo, lo Stato strappato, per seppellirlo al 41 bis. Nemmeno, in nostra opinione, all’atto della tumulazione meriterà una preghiera o u n R.i.P.

Vergogna Vespa, per aver oltraggiato e profanato, mandando in onda quello schifo,  la memoria degli Eroi e delle migliaia di persone Comuni, che sono stati ammazzati dalla bestia e dai suoi accoliti. Bastava vedere il muto disgusto, dipinto nel volto del Tenente Schifani, per capire quanta vergogna dovrà serbare Vespa, finché campa. Cacciarlo da Porta a Porta, insieme al direttore di rete Fabiano e alla presidente Rai Maggioni, ci sembra il prezzo minimo professionale, per riequilibrare, solo in parte, lo schifo messo in onda, ieri sera, dal servizio Pubblico. Vergogna Cacciateli!!!