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Vergognatevi!

VERGOGNATEVI! COLLUSI!

Vergognatevi!

A rileggere, o a risentire, le affermazioni di tanta gente che ostinatamente da anni nega l’evidenza, ti viene voglia di definirla “COLLUSA “!

COLLUSA CON LA MAFIA!!!

Eccola la vera mafia, quella più pericolosa, metastasi in un corpo sociale inerte, malato, in putrefazione. La “borghesia mafiosa”, quella annidata nelle istituzioni e nella politica, che si serve del braccio armato e con esso va a braccetto. Nel business, negli affari, nell’assedio alle istituzioni e a quanto rimane ancora di sano negli apparati economici e statuali.

Tace, questa gente, quando documenti ufficiali, della DNA, delle DDA, della DIA, delle Commissioni Parlamentari Antimafia, ci ricordano quanto sia grave la situazione sul nostro territorio.

Tace questa gente, in attesa che passi l’ondata dello stupore e dello smarrimento, per ritornare alla carica, negando ancora una volta quanto ci è stato snocciolato dalle fonti ufficiali.

Tace ed… agisce, magari facendoci passare sotto gli occhi l’approvazione in maniera surrettizia di una variante urbanistica, il rilascio di una concessione edilizia, l’affidamento di un incarico professionale, l’assegnazione di un appalto pubblico.

Agisce, certa di un’impunità che non troverebbe giustificazioni e tolleranza in un Paese civile, democratico, sano.

E’ qua l’area grigia, melmosa, zuccherosa, che fiancheggia e agevola la mafia.

Quell’area grigia sulla quale da anni noi gridiamo di indagare e non si indaga!

Poi qualcuno, sempre da Roma o da Napoli, ci viene a sbattere sotto gli occhi episodi di collusione fra mafia e pezzi della politica e delle istituzioni che si verificano sul nostro territorio, nella speranza che ci siano da parte nostra un sussulto di orgoglio, una presa di coscienza, un atto di ribellione che fino ad ora non si sono mai visti.

Poi, ci lamentiamo della “marginalità” delle nostre province del basso Lazio, della “scarsa considerazione” nei confronti di queste da parte dei vertici romani!

Quando si arriva a dileggiare, ad insultare gente come noi, chiamandola i “coglioni dell’Antimafia”, che si espone, a spese proprie, mettendo a repentaglio anche la propria vita, per tentare di combattere il cancro della mafia, vuol dire che abbiamo toccato il fondo!…

Alcuni giornali –sono sempre di meno – hanno riportato oggi, 2 dicembre 2008, l’ennesimo allarme della DIA sulle operazioni dei clan nel Lazio e nelle province di Latina e di Frosinone.

Fra poco sarà resa pubblica la Relazione del 2° semestre 2008 della DNA, alla quale ne seguiranno altre, compresa quella che riguarderà l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario.

Relazioni che già di per sé ci forniscono un quadro inquietante, ma che –lo diciamo con il massimo rispetto verso coloro che le redigono -, appaiono alquanto riduttive per una semplice ragione:

finora, almeno sul territorio del Basso Lazio ma non solo, l’azione di contrasto è stata molto, molto debole, inadeguata, si è tenuto più a colpire l’”ala militare” della mafia che non quella, più pericolosa, ”economica” e “politica”. Non si sono fatte molte di quelle “indagini patrimoniali” che noi chiediamo da anni e, quindi, non è stata individuata tutta la mole di capitali investiti e di “origine sospetta”.

Ecco i risultati!

Volete un esempio di come le istituzioni combattono la mafia nella nostra Regione?La Questura di Frosinone ha assegnato alla sezione che si occupa di criminalità organizzata solamente tre ispettori!

Le Procure della Repubblica ordinarie non hanno un pool di magistrati specializzati e impegnati SOLAMENTE nell’azione di contrasto della criminalità organizzata. E c’è ancora qualcuno che dice che… la mafia non c’è!

La Guardia di Finanza non appare alquanto attiva nelle indagini finalizzate ad individuare la “provenienza” delle montagne di capitali che sono stati investiti e continuano ad essere investiti tutti i giorni sul nostro territorio.

A Fondi DDA di Roma, DIA e Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina hanno trovato una situazione inquietante, una situazione che ha costretto- sì, costretto- il Prefetto di Latina a chiedere lo scioglimento dell’amministrazione comunale di quella città ed il Ministro dell’Interno Maroni, a distanza di mesi, non si decide ad assumere il provvedimento richiesto. E nessuno protesta, nemmeno a sinistra. In altri tempi si sarebbe scesi in piazza a manifestare contro un ministro inerte!

Allora di cosa stiamo parlando?

E’ vero che gli anticorpi della comunità non hanno finora mostrato la loro vitalità e questo è veramente grave perché denota che la nostra società sta regredendo e non avanzando; è vero che sta crescendo in molti il livello di una cultura mafiogena che porta a far sostenere che pecunia non olet; è vero che molti non hanno capito e non capiscono, o non vogliono capire, che su un territorio infettato dal malaffare o dalle mafie, mai un imprenditore serio e pulito verrà ad investire i suoi soldi e che, di conseguenza, bisogna essere vigili sull’identità vera di quelli che vengono.

E’ vero tutto questo; ma i partiti, quelli ovviamente che dicono di voler combattere le mafie ed alcuni vertici istituzionali che cosa hanno fatto e che cosa stanno facendo???