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Ventotene. Il comportamento vergognoso delle istituzioni. La legge dice che il rifornimento idrico delle Isole minori è a carico dello Stato, ma a Ventotene l’acqua si paga a caro prezzo.

Il problema del rifornimento idrico a Ventotene.

Questa perla del Tirreno non smette di far parlare di sé.

Purtroppo, in negativo, spesso.

E non per colpa del suoi cittadini.

Ma per i suoi amministratori.

Una volta per la morte di due ragazze romane travolte da una frana in un’isola sbriciolata dall’incuria e dalla devastazione selvaggia.

Un’altra volta per l’abusivismo edilizio sfrenato ed inarrestabile stante il comportamento omissivo di chi dovrebbe vigilare e reprimere e non lo fa.

Tal’altra ancora per un altro motivo.

Oggi ci vediamo costretti a ritornare a parlare di Ventotene per censurare il comportamento dell’amministrazione comunale che decide di applicare per il rifornimento idrico agli abitanti cifre davvero esose ed ingiuste.

Oltre che illegittime, se si tiene conto delle varie leggi, a cominciare dalla n.307 del 9 maggio 1950, che privilegiano le cosiddette “Isole minori”, fra le quali, appunto, risulta Ventotene, ”il cui rifornimento idrico è a carico dello Stato”.

Sappiamo che fare appelli, in un sistema in cui lo Stato di diritto esiste solo sulla carta, è assolutamente inutile.

Ma noi lo facciamo lo stesso perché vogliamo stare a posto con la nostra coscienza e fare il nostro dovere a tutela di quella legalità che viene sempre invocata da tutti ma mai rispettata.

Non può fare niente il Procuratore il Procuratore Capo della Repubblica di Latina?