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Usura e mafie sui territori di Terracina, Fondi, San Felice Circeo, Sabaudia, Monte San Biagio

L’USURA, COME LA MAFIA, NON SI COMBATTE RACCONTANDOLA OD ESORCIZZANDOLA SEMPLICEMENTE, MA CON LA DENUNCIA E CON L’APPRONTAMENTO DI CONDIZIONI E STRUMENTI PER FARLO. LE RESPONSABILITA’ DEI CITTADINI ED ANCHE DI MAGISTRATI CHE DIFFICILMENTE CONCEDONO LE AUTORIZZAZIONI ALLE INTERCETTAZIONI AMBIENTALI E TELEFONICHE

Non siamo mai stati teneri con quella maggioranza dei cittadini che hanno paura e tacciono di fronte a fenomeni come l’usura, le mafie ecc, , spesso, peraltro, connessi tra di loro.

L’omertà è complice delle mafie.

Come non siamo mai stati teneri – e non lo saremo mai- con quei partiti ed esponenti politici, purtroppo, che hanno taciuto e tacciono, come se questi fenomeni non esistessero e non fossero ascrivibili fra le cause principali di una crisi economica drammatica che sta devastando i nostri territori e le nostre popolazioni.

Ma non intendiamo nemmeno essere, di fronte alla gravità ed alle dimensioni di questi fenomeni, essere garantisti al punto da non condannare certi comportamenti eventuali di quei giudici che negassero l’autorizzazione ad indagare.

Garantisti sì, ma quando si ha il sospetto, fondato, che la gente viene massacrata dai criminali, bisogna consentire agli investigatori di operare a 360 gradi.

Ripetiamo, a 360 gradi.

Vediamo, invece, che le difficoltà degli inquirenti sono tantissime, a cominciare dalla paura e dall’omertà della gente, dalle connivenze e dalle coperture politiche, ma anche dalla mancanza di strumenti efficaci concessi agli investigatori.

Qualche tempo fa abbiamo ricevuto una telefonata drammatica da un signore che non ci ha voluto rivelare né la sua identità né la città o il paese da cui ci telefonava.

Ci ha detto subito che ci telefonava da un telefono pubblico e sul nostro display è comparsa la dicitura “sconosciuto”.

Abbiamo pensato, però, che l’area della ricerca vada circoscritta fra Terracina, Fondi, San Felice Circeo, Sabaudia, l’area “ calda “ di cui parliamo da anni e che oggi, grazie a Dio, è fortemente attenzionata dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri di Terracina.

Li ringraziamo di cuore per quello che hanno fatto, stanno facendo e faranno.

Stiamo tentando anche noi di raccogliere qualche elemento ed invitiamo, pertanto, qualche persona volenterosa ed onesta a segnalarci, anche in forma anonima ma documentata, qualche notizia al riguardo.

Quel signore che ci ha telefonato ci ha parlato addirittura di una sorta di “sequestro” di un familiare che, andato in Campania per pagare i “cravattari”, sarebbe stato trattenuto per alcuni giorni fino al saldo della somma richiesta.

“Venditi la casa, manda tua moglie a fare la puttana, ma non esci di qua se non arrivano i soldi e non ti azzardare a parlare con nessuno, sennò… ”.

Sennò!

Roba da far raggelare il sangue.

A Terracina si parla anche di una forma particolare di… ”pizzo” fra alcuni commercianti, ristoratori, baristi ecc.

Non abbiamo verificato se sia vero o no.

Passerebbero alcune persone invitando proprietari o gestori di esercizi ad aderire a forme di propaganda del nome dell’esercizio, sulle penne, sui calendari o altro.

Sennò!

Da verificare, ripetiamo.

Situazione, però, allucinante confermata dai dati pubblicati dai quotidiani circa l’alta percentuale di domande, provenienti da Terracina, allo sportello antiusura di Monte San Biagio: l’80%.

Questi fenomeni, che hanno strozzato l’economia, già debole, del territorio, vanno stroncati a tutti i costi.

Noi diamo atto a Polizia di Stato e Carabinieri di aver fatto e di fare il proprio dovere.

Ma ci rivolgiamo, prima di tutto, a PM e GIP di Latina per chiedere di autorizzare, senza alcuna limitazione, la più ampia investigazione al riguardo e, poi, ai cittadini onesti:

ci segnalino, anche anonimamente, fatti concreti, nomi e cognomi di cravattari.

Penseremo noi a girarli a chi di dovere.

Tutto in maniera informale, però, perché non abbiamo carte e né possiamo e vogliamo sostituirci a forze dell’ordine e magistratura.

Ognuno deve fare il proprio mestiere.

Qualcosa già la sappiamo, ma ci serve dell’altro per costruire l’intero quadro.