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Uno spaccato inedito e dettagliato sule mafie nel sud pontino sul numero di luglio de “La Voce delle Voci”

L’INCHIESTA DE “LA VOCE DELLE VOCI” SULLE PRESENZE CRIMINALI NEL BASSO LAZIO

Puntuale, dettagliato, informatissimo.

La “Voce Delle Voci”, sul numero di luglio in edicola, ci presenta uno spaccato della situazione criminale nel sud pontino veramente inedito ed estremamente interessante.

Il mensile di Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola si è assunto un ruolo che gli fa oltremodo onore.

Una delle poche pubblicazioni d’inchiesta in Italia, essa scava, dettaglia, fa nomi e cognomi, denuncia e fornisce elementi seri agli organi investigativi e giudiziari per far luce su fatti e misfatti nel nostro Paese.

E’ la seconda, se non la terza volta, che viene affrontata la questione della presenza mafiosa a Formia, Gaeta, Fondi.

E, a prescindere dalla rilevanza di alcune notizie che il mensile riporta, alcune delle quali inedite, è la prima volta che si parla di collegamenti parentali di taluni soggetti presenti a Formia con altissimi esponenti politici e di governo.

Che nel Lazio ci fosse un estremo bisogno di una voce del genere è lapalissiano.

I più hanno fatto sempre finta di non sapere, di non vedere, di non udire.

Taluni hanno, sì, parlato di presenze mafiose, a sempre in maniera molto generica ed affatto dettagliata, fermandosi spesso laddove la mafia smette i panni del delinquente comune ed assume il volto del professionista, del notaio, dell’ingegnere, dell’avvocato o del sindaco, dell’assessore, del parlamentare, dell’esponente politico: della vera mafia, insomma, quella dei colletti bianchi.

C’è bisogno, al contrario, di voci chiare, che denunciano situazioni e fatti specifici.

E di queste voci, purtroppo, se ne trovano difficilmente.

Anche noi – che pure facciamo un’antimafia da inchiesta e da denuncia da anni – ci siamo spesso trovati in mille difficoltà sia per mancanza di uomini ed energie, sia, soprattutto, per il tessuto omertoso che ci circonda.

Un tessuto omertoso che coinvolge tutti o quasi (quando noi sosteniamo, parafrasando il Giorgio Bocca del “Napoli siamo noi”, che i… mafiosi siamo noi… ).

I mafiosi sono, oltre a quelli noti, quelli che tacciono, che fanno finta di niente, che non si interessano, che non ti aiutano, che non ti forniscono notizie, che si limitano a parlare di mafie ma senza approfondire, scavare, denunciare. (Magari, con la scusa, come spesso capita, che… “Non tocca ai cittadini fare le indagini! C’è la polizia per questo”).

C’è modo e modo di essere mafiosi!…

Ecco perché si sentiva la necessità di un giornale come “La Voce delle Voci”, che fornisce notizie, con nomi e cognomi (ed anche fotografie), rompendo un ambiente sonnolento ed omertoso.

Aiutiamoli questi amici, in tutti i modi possibili, perché lo meritano.

Lo meritano per il loro coraggio, per la loro accertata indipendenza da lobby di partiti e di potere, per le loro capacità di essere finestra su un mondo di cui pochi parlano.

Il fatto che essi abbiano aperto una finestra su Formia e il sud pontino aiuta anche noi che da tempo stiamo raccogliendo un volume di notizie al riguardo.

La situazione in cui vivono le popolazione del sud e del nord del Lazio – le due zone da noi individuate come le più interessanti da guardare -Formia-Gaeta-Fondi-Itri-Sperlonga-Terracina a sud e Tarquinia-Civitavecchia a nord -, è veramente drammatica, anche se molti non vogliono o tardano a rendersene conto.

Noi ci stiamo lavorando alacremente da molti mesi e siamo quasi pronti ad offrire, come al solito, a chi di dovere il nostro fattivo contributo.

Ora, grazie a Dio, ci sono anche gli amici de “La Voce delle Voci”.