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.Uno dei gravissimi problemi che stanno sul tappeto in provincia di Latina e che impediscono un’efficace azione contro le mafie é la mancata ristrutturazione delle forze di polizia in base alla mutata geografia giudiziaria.Uno dei problemi che l’Osservatorio comunale contro la criminalità di Formia,unico in provincia di Latina e nel Lazio,avrebbe dovuto affrontare.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo:la nostra non é una critica alle persone o,meglio, a quelle che hanno lavorato,ma  che,purttuttavia,per la mancanza di un quadro generale di prospettive ed obiettivi chiari, non hanno trovato il terreno fertile per un’azione “altra” ed “alta”.
Noi,per quanto riguarda Formia e l’intero sud pontino che oggi ricadono nella giurisdizione del nuovo distretto giudiziario di Cassino e non più in quello di Latina,avevamo proposto una rivoluzione con l’istituzione a Formia di un Supercommisariato della Polizia di Stato che avrebbe dovuto incorporare tutto il territorio che fa appunto capo al nuovo distretto giudiziario di Cassino. L’assurdita’ della situazione attuale é costituita dall’esigenza  per il Questore e gli altri comandanti provinciali dei carabinieri ,della GDF e del CFS di relazionarsi per il territorio che ricade sotto la loro competenza con due diverse Procure,quelle di Latina e di Cassino.Quale migliore occasione per elaborare ed attuare un piano di riorganizzazione  e qualificazione generali delle forze in campo in un’area,soprattutto,che é occupata dalla camorra fino al punto da farla definire “provincia di Casale” ?.
Quando abbiamo chiesto  di istituire l’Osservatorio a Formia noi della Caponnetto pensavamo a tutto questo,non ad un organo che si limitasse  a verificare  la legittimità o meno di carte ed atti che a noi interessano relativamente.
Sognavamo di volare “alto” pensando ai veri,reali problemi generali della legalità e della Giustizia in provincia di Latina e non solo a Formia ,al “modo” come lo Stato  dovrebbe  affrontare il problema dell’azione di contrasto alle mafie.
Un discorso di carattere generale che non può essere visto come un attacco a tizio o caio,a questa o quella amministrazione,a questa o quella parte politica.
A noi non interessano queste cose che rivelano una limitatezza mentale e culturale che é il male assoluto di questo territorio.
Diciamo che é mancato il fiato per volare alto  e noi non possiamo continuare a giocarci un nome prestigioso qual’é quello nostro su una politica delle piccole cose.
Tutto qua.