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UNA NOTIZIA SCONVOLGENTE CHE  METTE IN EVIDENZA LE FALLE DEL SISTEMA DI PROTEZIONE DEL MINISTERO DELL’INTERNO

SE QUA NON SI CAMBIA TUTTO PER ASSICURARE LA MASSIMA PROTEZIONE A TUTTI COLORO CHE COLLABORANO CON LA GIUSTIZIA CONTRO I CRIMINALI E A TUTTI I LORO CONGIUNTI L’AZIONE DI CONTRASTO ALLE MAFIE, GIA’ CARENTE, FINIRA’ A GIOCO DELLE PALLINE.

 

La Repubblica, 30 Giugno 2020

Vittoria, agguato per l’ex collaboratore Sciortino. Ucciso a colpi di fucile

A dare l’allarme è stato un passante. Il corpo in un terreno di sua proprietà, sulla strada verso Santa Croce Camerina. L’arma che lo ha ucciso trovata poco lontano

di GIORGIO RUTA

L’ex collaboratore di giustizia Orazio Sciortino è stato ucciso alle porte di Vittoria, nel Ragusano. L’uomo è stato trovato senza vita per terra, poggiato su un lato, con segni di violenza sul collo. Dalle prime ricostruzioni, in attesa delle verifiche del medico legale, sarebbero compatibili con colpi d’arma da fuoco.

Un colpo sparato al collo e uno alla spalla, da dietro: una vera e propria esecuzione. Così sarebbe stato ucciso il 51enne Orazio Sciortino, alla periferia di Vittoria. L’uomo sarebbe stato in passato vicino al clan Carbonaro Dominante e avrebbe collaborato con la giustizia uscendo poi dal programma di protezione nel primi anni del 2000.

Aveva fornito indicazioni utili all’arresto dei responsabili della “Strage di San Basilio” del 2 gennaio 1999 voluta dai vertici di Cosa nostra gelese e nella quale furono uccisi 5 uomini nella stazione di servizio della statale 115 Vittoria-Comiso. Due gli episodi che coinvolgono di recente Sciortino. L’ultimo arresto risale a febbraio di quest’anno quando assieme a due complici era stato sorpreso dai carabinieri di Scicli a rubare in alcune case di campagna. A marzo dello scorso anno invece era rimasto ferito alla testa da una bottiglia nel corso di una rissa a casa del fratello. In quel frangente un 32enne si era recato a casa del fratello di Orazio Sciortino, Emanuele, per avere il pagamento di un credito che vantava. Ne era scaturita una rissa e il fratello della vittima, Emanuele, anch’egli con precedenti, era stato ridotto in fin di vita e Orazio era rimasto ferito, una volta intervenuto in sua difesa. Per questo episodio l’aggressore è stato di recente condannato a 6 anni e mezzo di carcere.