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Una nostra risposta al corrispondente da Formia di LAZIOTV Saverio Forte

QUALCHE CONSIDERAZIONE IN MERITO ALLA TRASMISSIONE SULLA PRESENZA MAFIOSA IN PROVINCIA DI LATINA DI “LAZIOTV” E SULLE DICHIARAZIONI DEL CORRISPONDENTE DA FORMIA E DEL DIRIGENTE DEL COMMISSARIATO LOCALE DELLA POLIZIA DI STATO

Se non ci fossero state quelle dichiarazioni, il servizio andato in onda l’altra sera su LAZIOTV, nella rubrica MONITOR, sulla presenza mafiosa in provincia di Latina e nel basso Lazio, avrebbe meritato la qualifica di eccellente.

Bravo è stato il conduttore Egidio Fia, bravi sono stati il Capo di Gabinetto della Questura di Latina Nicolino Pepe e l’avv. Fabio Cirilli della Fondazione antiusura “Vanda Vecchi”.

Meno, a dire il vero, lo sono stati il dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Formia Cristiano Tatarelli ed il corrispondente da Formia di quell’emittente televisiva Saverio Forte. Peccato.

Per il primo ci è sembrato di cogliere, da quanto egli ha detto, la tendenza alla sottovalutazione della gravità del fenomeno mafioso sul territorio.

La gravità della situazione esistente nel sud pontino – ampiamente e ripetutamente attestata da inchieste, sentenze, relazioni della DNA, dichiarazioni di magistrati delle DDA e del Presidente della Corte di Appello di Roma, delle Commissioni Parlamentari Antimafia ecc – non consente a chicchessia – e, tanto meno, ad un dirigente di un presidio di Polizia- di continuare a parlare di… “ tentativi “ di infiltrazione mafiosa.

Delle due, una:

-o il Dr. Tatarelli, arrivato da qualche mese appena a Formia da Frosinone, non ha studiato ancora bene la situazione del territorio;

-o il suo è il comportamento classico dei tanti “negazionisti” che pullulano nel Basso Lazio.

Il Dr. Tatarelli è nato nel sudpontino, è stato fino a pochi mesi fa Capo della Squadra Mobile della Questura di Frosinone ed è, quindi, da escludere che egli non conosca la gravità della situazione esistente in tutto il Basso Lazio e, soprattutto, nell’area Fondi – Sperlonga-Itri-Gaeta-Formia-Minturno-e tutto il Cassinate.

A questo punto, non sappiamo francamente come definire il suo comportamento di minimizzazione della gravità del fenomeno mafioso. Non è nostro costume azzardare giudizi che potrebbero, nel tempo, rivelarsi infondati. Aspettiamo.

Le dichiarazioni fatte dal corrispondente da Formia di Laziotv Saverio Forte, invece, ci inquietano maggiormente.

Egli, riferendosi ad un’operazione fatta nei giorni andati dai Commissariati della Polizia di Stato di Formia e Gaeta contro alcuni usurai, ha detto grosso modo: “malgrado quanto sostiene qualche pseudo professionista dell’antimafia, le forze di polizia ci sono”. Non sappiamo, né ci interessa sapere, a chi alludesse. Ma riteniamo quanto meno strano il fatto che tali affermazioni siano state fatte quasi in contemporanea con quelle di taluni esponenti politici che, commentando i “ fatti” di Fondi, lasciano trasparire un giudizio critico nei confronti del Prefetto di Latina Bruno Frattasi.

Possiamo sbagliarci e, se fosse così, chiediamo scusa sin da ora: ma qualche preoccupazione continuiamo ad averla. E, ciò, per il semplice fatto che stiamo parlando di uomini tutti del sud e che, proprio per questo, dovrebbero conoscere meglio degli altri la situazione.

Noi non abbiamo mai detto che… ”le forze di polizia non ci sono”!

Ma il fatto che… ci “siano” è un aggravante, considerato il livello di penetrazione delle mafie sul territorio. Noi guardiamo i fatti, fotografiamo le realtà!

Con questo non vogliamo dire che esse siano state finora inerti. Ma se le mafie hanno avuto la possibilità di RADICARSI, così come si sono RADICATE (non lo diciamo solo noi, ma i magistrati ed altri), vuol dire che qualcosa non è andata per il verso giusto. Qualcosa non è stata fatta come andava fatta.

E qui si apre un capitolo delicato.

C’è il sospetto che ci siano contiguità fra soggetti della politica formiana e soggetti sospettati di appartenenza ad aree della criminalità.

Nelle intercettazioni della FORMIA CONNECTION vennero fuori dei nomi che furono anche riportati da alcuni organi di stampa. Come qualche altro nome- di persona che si è vantata di amicizie chiacchierate – è venuto fuori successivamente.

Noi non facciamo sociologia delle mafie, non facciamo i… ” pseudo professionisti dell’antimafia” perché non traiamo alcun vantaggio, né economico né politico, dal nostro impegno. Possiamo dire con orgoglio che non abbiamo mai preso un solo euro dalle istituzioni né da gruppi privati. Li cacciamo dalle nostre tasche e di ciò andiamo fieri perché siamo immuni dal rischio di condizionamenti di ogni genere.

Noi operiamo sul territorio, allertiamo e invitiamo ad intervenire gli organi deputati a farlo, criticandoli anche quando essi non operano bene, scopriamo situazioni e fatti sospetti.

Proprio su Formia abbiamo in corso un lavoro di monitoraggio dal quale stanno emergendo situazioni non note e serie.

Non rendersi conto di tutto ciò, o, peggio, volendolo ignorare e criticando chi opera, è sbagliato.

Noi siamo stati critici e continueremo ad esserlo con i Comandi della Guardia di Finanza che, a nostro avviso, non hanno indagato e non indagano a sufficienza sulla montagna di capitali investiti dalle mafie sul nostro territorio.

Da Terracina fino al Garigliano, zona FORTEMENTE INFILTRATA dalle mafie, ci sono, fra Gruppo, Compagnie, Brigate, reparti aeronavali, baschi verdi ecc. , circa 400 uomini.

Quante indagini patrimoniali sono state fatte finora per accertare la provenienza illecita dei capitali? Si fa, invece, ”ordine pubblico”, ma questo non basta a combattere la mafia che è oggi IMPRESA, soldi, con sponde nei mondi della politica e delle istituzioni.

Questa è la domanda che Saverio Forte dovrebbe farsi e fare!