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Una nostra intervista all’Ansa: le responsabilità del centrosinistra rispetto al problema del radicamento mafioso a Fondi e nel Basso Lazio

LETTERA APERTA AGLI ISCRITTI E SIMPATIZZANTI DELL’ASSOCIAZIONE

Carissimi,

in un’intervista richiestami dall’Agenzia Ansa, mi sono visto costretto, ieri, a fare delle precisazioni in ordine all’offensiva mediatica lanciata dal PD e dell’IDV sul “caso Fondi”.

Un “caso”, come giustamente ha sottolineato Don Ciotti, ormai da considerarsi “nazionale” perché emblematico, dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, di come il governo Berlusconi vuole fare la lotta alle mafie nel Paese.

Rispetto al problema del radicamento mafioso in provincia di Latina (e perché no? di Frosinone), tantissime sono le responsabilità del centrosinistra che è stato sempre, o quasi sempre, assente e silenzioso di fronte alle nostre ripetute iniziative ed alle annose e dettagliate denunce ed inchieste.

Anche di fronte all’assassinio del Parroco di Borgo Montello nel 1995, assassinio che noi abbiamo sempre collegato alle vicende relative alla discarica di Borgo Montello, ci fu il silenzio di tutti.

Oggi, scappati i buoi dalle stalle, tutti parlano.

Con una situazione incancrenitasi e con le mafie che si sono infiltrate nel tessuto economico, politico ed istituzionale del Basso Lazio, oggi è difficile ricorrere con successo ai ripari.

Noi siamo per l’unità di tutte le forze democratiche e sane che si dichiarano pronte a fare la lotta alle mafie, non vogliamo creare scompiglio e sospetti. Ma si abbia l’umiltà di riconoscere le… colpe che hanno portato a tutto ciò.

Si dimostri, con i fatti e non con le chiacchiere (in primis vanno sostituiti i Procuratori Capo della Repubblica di Latina e Frosinone con altri più preparati nel campo dell’azione di contrasto delle mafie!), di voler invertire una tendenza.

LA SEGRETERIA