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Una lettura più attenta e scrupolosa del fenomeno mafia in provincia di Latina

“CROCEVIA DELLA MALA IN TRASFERTA”, TITOLA UN QUOTIDIANO PARLANDO DI LATINA. MA DOVE VIVETE? SULLA LUNA?

E’ sconcertante.

Ancora c’è chi parla di… “tentativi di infiltrazioni” e di… “mafie in trasferta”.

Le mafie sono nella provincia di Latina da oltre 30 anni, si sono radicate, hanno prodotto una mafia locale costituita da persone nate e cresciute in provincia di Latina.

Gli amici di “Libera” la chiamano la “quinta mafia”.

Comunque la si voglia definire, essa c’è, è viva, opera ed investe.

Fatta di colletti bianchi, di professionisti, di esponenti politici e delle istituzioni.

E’ deviante non riconoscerlo.

Significa non saper prendere atto di una realtà che sta sotto gli occhi di tutti.

E’ spiacevole, oltre che doloroso, ammetterlo, ma, purtroppo, i mafiosi stanno in tutti i gangli della politica nostrana, delle professioni nostrane, delle istituzioni nostrane, dell’economia nostrana, grazie anche alla cecità ed all’inerzia di tanta gente.

Non si tratta di soggetti venuti da Palermo, da Rosarno, da Platì, da Casal di Principe, da Casoria, Frattamaggiore solamente; c’è gente che è nata nei nostri comuni, figlia di genitori nati anch’essi nei nostri territori.

Gente che conosciamo da bambini.

Molti sono noti, altri no.

Magari è il vicino di casa, l’insospettabile.

Quando alcuni cronisti si avventurano su questo terreno delicato, facciano una lettura più attenta e più approfondita.