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Una lettera sul caso Fondi che fa meditare

Caro Direttore de “IL NUOVO TERRITORIO”, dott. Lidano Grassucci,

sono un cittadino di Fondi, uno di quelli veramente orgoglioso di essere fondano.

Ho letto le Sue considerazioni rispetto alle emozioni che vive uno come Lei che viene a visitare una cittadina come la mia e trova soltanto cose belle da descrivere, dall’ordine delle piazze alla cordialità delle persone che Le danno il benvenuto.

Ho tanto apprezzato le impressioni che Lei ha molto realisticamente rappresentato. Tutte positive. E per un cronista come Lei, è giusto rappresentare la realtà così come si presenta. Quello che mi sorprende però è il fatto che un cronista come Lei si limiti a fotografare l’apparente ed in maniera scandalosamente riduttiva tralascia l’osservazione di fatti che sono sotto gli occhi di tutti.

Non ho mai pensato, diversamente da Lei, che se l’antimafia indaga su alcune vicende amministrative del Comune di Fondi, i fondani sono da considerarsi mafiosi.

Non ho mai ritenuto, diversamente da Lei, che se i carabinieri arrestano dei delinquenti per mafia, ‘ndrangheta e camorra, i fondani sono di conseguenza camorristi o mafiosi. Lei, caro direttore, continua però ad affermare che ci sia un disegno quasi premeditato secondo il quale da Roma si vorrebbe commissariare a tutti i costi un comune democraticamente eletto dai cittadini.

Io almeno quanto Lei sono malato di democrazia e non credo, diversamente da Lei, che ciò che sta accadendo nella mia città sia il massimo esempio della sua negazione.

<> ha chiesto Lei al popolo fondano intervenuto al convegno della FIDAPA al Castello Baronale di Fondi, riferendosi al sistema di carabinieri, antimafia e giornalisti che stanno mettendo alla luce cose, fatti, paure che Lei e il suo giornale continuate a rinnegare anche davanti all’evidenza.

Personalmente non sono al soldo di nessun politico, di nessun editore e di nessun delinquente e tantomeno sono un radiologo della ASL vincitore di concorso, per questo molto liberamente mi chiedo e Le chiedo se davvero non andrebbe fatta una seria riflessione rispetto a taluni rappresentanti istituzionali che hanno in più occasioni negato come Lei e il Suo giornale che anche nella nostra provincia ci sono ormai presenze consolidate di famiglie che stanno di fatto fagocitando gran parte della nostra economia territoriale.

Certo, chi come Lei analizza le apparenze vede i supermercati, il MOF, le concessionarie automobilistiche le grandi lottizzazioni edilizie, le automobili lussuose che dovrebbero essere lo specchio di una società sana così come le motoape di chi continua a svegliarsi alle quattro del mattino per recarsi a lavorare.

Provi però una volta tanto ad analizzare questa società da vero cronista. Per esempio, come mai il suo giornale non si occupa volutamente delle famiglie che hanno costruito il nuovo insediamento a Sperlonga? Come mai Lei e il Suo giornale non dite nulla rispetto alla situazione dei campeggi sul litorale di Fondi? Come mai non riportate foto del camping Holiday di cui tanto gli altri stanno parlando? Perché non scrivete nulla rispetto ad alberghi costruiti a Sperlonga ed altri ancora in costruzione? Perché non vi occupate della lottizzazione che era prevista sul litorale di Fondi e tanto voluta da un noto Senatore e poi bloccata dall’intervento autoritario della Regione Lazio? Perché non avete mai speso una parola sul presidente del TAR cacciato da Latina?

Troppi scomodi argomenti per un giornale come il Suo. Credo che un buon cronista dovrebbe andare a caccia di notizie e citare i fatti, lasciando poi ai lettori la discrezionalità di interpretazione.

Lasci decidere ai lettori se è giusto o meno che un noto personaggio politico usi la sua posizione per raccomandare sfacciatamente i suoi lacché. Lasci decidere ai lettori se è giusto che un altro noto personaggio politico invii i risultati di quiz per esami ad altri raccomandati.

Ma soprattutto, se proprio non volete lasciarlo decidere ai lettori, abbiate la bontà e l’umiltà intellettuale di lasciarne verificare la legittimità alle forze dell’ordine.

Visto che la politica in generale, ma soprattutto nella nostra provincia, ha dimenticato le qualità di etica e morale pubblica, lasci che almeno l’antimafia faccia il suo dovere, quantomeno per il rispetto di chi, diversamente da me e da Lei, ha pagato con la propria pelle la ricerca della verità e per quanti continuano a rischiare la propria vita per il lavoro che svolgono. Soltanto così potremo continuare ad essere orgogliosi di essere fondani.

Cordialmente la saluto.

Fondi, 27 ottobre 2008
Vincenzo Trani