Angelo Bini a Sposetti: “Castagne, Dop Vallerano o Dop Cile e Turchia?”
Sulla stampa provinciale continua la discussione sulle castagne e noi ribadiamo che ben vengano tutte le DOP che si vuole, in primis quella dei Monti Cimini, ma da subito i produttori promotori di esse si confrontino per unirle tenendo presente che, al contrario di quanto propone un sindaco strutturalmente ed organicamente vicino ai commercianti, non si può rinunciare alla Regina, la castagna di Vallerano, ed al riferimento a Vallerano, nella denominazione, perché storicamente questo nome ha una solida tradizione, la più alta notorietà qualitativa nel mondo e delle castagne di tutto il mondo.
Siamo sconfortati dal fatto che sui Cimini (Comunità Montana), in Provincia (Amministrazione Provinciale), alla Regione Lazio e presso alcuni parlamentari (vedi Ugo Sposetti e Giuseppe Fioroni), vi sia tanta voglia di favorire castagne turche e cilene, sottopagate ai produttori di quei paesi che vorremmo incontrare, come ci chiedono tanti produttori italiani ammirati dalla nostra professionalità.
Non comprendiamo perché tanta tradizione politica si sia piegata agli interessi non sostenibili di un piccolo gruppo di commerciati locali tanto caparbiamente protesi alla riduzione dello spazio vitale della cooperazione tra produttori, azione che sinora ha loro prodotto acquisizione di aree e strutture inizialmente destinate dal gruppo dirigente della sinistra canepinese ai produttori: in particolare meraviglia l’On. Ugo Sposetti, che di quella realtà fu partecipe, il quale non ha assolutamente accettato i miei ripetuti inviti ad incontrare produttori e soci della CoopCast.
Anzi è venuto a Canepina ma non per incontrare i produttori bensì per presenziare ad un congresso bulgaro di assegnatari e fuori sede mostrando appoggio al più attivo dei commercianti, quasi ancora in quota Parroncini, al quale non basta aver guidato la politica di assegnazione dello stabilimento costruito con i soldi pubblici, la assegnazione dei lotti, anche per sé medesimo, nella nuova zona artigianale, ed essere stato uno dei due privilegiati, che , soli, hanno partecipato all’asta dell’area rimanente rispetto alla costruzione del castanificio.
Ricordo che per due volte il Comune di Canepina mi ha negato la consultazione delle delibere in merito.
Quando sarà eletto in Regione avremo la DOP Made in Cappadocia o Made in Valparaiso.
Così miglioreranno i redditi dei produttori Caucasici e di quelli Andini che noi, in ogni caso, tenteremo di contattare, con l’aiuto dell’Unipol alla quale paghiamo fior di premi che altri utilizzano per scalate dal sapore antico.
Notiamo in tutti questi Enti e personaggi tanta voglia di smantellare una tradizione millenaria che, sulla base anche di valutazioni scientifiche, storico-documentali ed organolettiche, vede Vallerano come capitale mondiale della castagna.
E’ storia che in tutti i Cimini si producano castagne di qualità altrettanto valida ma, come in ogni varietà di frutta, esiste quel quid, talora impercettibile, che fa la differenza.
Allora pur auspicando che tutte le castagne dei Cimini siano ricomprese in un’unica DOP non possiamo accettare che Vallerano scompaia dalla denominazione per tanti importanti motivi, anche di dignità storica, ma anche perché se nella denominazione figura Vallerano pur le castagne prodotte in altri territori dei Cimini ne usufruiranno innalzando la percezione, tra i consumatori, dello standard di qualità.
Di ciò dobbiamo essere grati a Vallerano ed alla Vallecimina che da sempre, sin dagli inizi, voleva la IGP o la DOP unica, solo che i commercianti amministratori locali non vollero.
Angelo Bini
Presidente CoopCast
“Cooperativa Agricola Produttori Castagne
di Vallerano, Canepina, Monti Cimini”
(Tratto da Viterbo Oggi)