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Un prg in odore di mafia

Giovedì 7 Ottobre .2004 / Latina Oggi

La denuncia:

«Un Prg in odore di mafia, è allarme»

 

 

MINTURNO – L’allarme illegalità lanciato dall’associazione regionale antimafia «Caponnetto» investe la città di Minturno come una doccia fredda. Da una dettagliata relazione datata 26 settembre 2004 emerge «un’attenzione particolare dedicata alla situazione esistente a Minturno, città in cui l’illegalità è la norma. Non va dimenticato che questa città – riferiscono – è stata teatro di episodi delittosi di stampo camorristico di estrema gravita». Ma i proclami dell’associazione regionale per la lotta contro le mafie e l’illcgalità si estendono anche ad altri temi. «Il piano regolatore generale – contestano – è fermo dal 1978, consacrando un esubero quasi totale della volumetria già realizzata; quindi – desumono – il 90% delle costruzioni sono state realizzate abusivamente». E da qui l’attenzione si sofferma sulla zona costiera. «Dal fiume Garigliano a monte d’Argento non si può muovere un granello di sabbia per i vincoli esistenti e invece si è divisa e lottizzata anche la più piccola zolla di terreno. Qui si è costruito abusivamente centinaia di alloggi estivi e senza neppure la rete fognaria. Si passa a monte d’Oro, dove ci sono ancora costruzioni celate nel sottobosco, altre difficilmente individuabili, perché dall’alto appare mutato solo il tetto, mentre ci sono in altezza due piani, dato che la sopraelcvazione era l’unica via. E neppure le colline si sono salvate dallo scempio – incalzano – dove mai alcuna ditta è stata sottoposta a procedimento penale perchè tutto in economia.. . Dunque a questo punto c’è bisogno di regolare concessione, ovvero quella rilasciala dal comune con tutti i suoi apparati amministrativi». E ancora la spada infuocata dell’associazione Caponnetto attacca «i piani di recupero dei vecchi fabbricati, quelli esistenti e non, quelli già abusivi, che divengono legittimi e quelli mai esistiti che acquistano corpo. Nessun documento e autentico – incalzano nella loro requisitoria – nessuno è di data certa, tutti mutabili ed integrabili, volumetrie calcolate da tecnici compiacenti e che comunque fanno diventare i pollai civili abitazioni…». Infine, viene tirata in ballo la Procura di Latina, «che sa perfettamente – sottolineano – il numero degli abusivismi… le costruzioni sono tutte lì, pronte ad essere rifinite con una sanatoria in corso, mentre le altre, quelle ancora sulla carta ma già condonate, saranno a breve costruite». Per questo l’associazione Caponnetto invita le istituzioni tutte a prendere atto della situazione per intervenire adeguatamente. L’assemblea dell’associazione invita infine gli amministratori, in nome della trasparenza, a fornire all’opinione pubblica i più ampi elementi che smentiscano sospetti di commistione fra politica, affari e mafìa.