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Un plauso all’on. Laura Garavini, del PD, per il suo dichiarato impegno antimafia in provincia di Latina, ma…

Apprezziamo l’opera dell’on. Laura Garavini del PD per quanto attiene al suo dichiarato impegno contro la criminalità organizzata in provincia di Latina e gliene diamo pubblicamente atto.

Ma abbiamo la sensazione che ella non sia sufficientemente informata sullo stato reale delle cose e sulla gravità della situazione.

Per onestà intellettuale dobbiamo riconoscere che il PD, dopo anni di disattenzione e di torpore, ha iniziato ad interessarsi del fenomeno mafioso in quella provincia con serietà.

Forse con ritardo, ma, come in ogni cosa, è importante cominciare.

Non intendiamo assolutamente disconoscere o minimizzare l’importanza dell’impegno della parlamentare del PD e, pertanto, riteniamo altamente positivo il fatto che ella, anche se in campagna elettorale, abbia ritenuto di constatare de visu alcune realtà, prima fra tutte quella di Borgo Montello, dove, secondo le dichiarazioni di alcuni pentiti, sono state interrate dalla camorra quintali, se non tonnellate, di sostanze altamente nocive.

In talune dichiarazioni rilasciate alla stampa, però, l’on. Garavini si è limitata a parlare solamente di alcuni dei casi più eclatanti di presenze ed investimenti sospetti.

Ella ha parlato di Fondi, di Sabaudia e di Minturno, casi noti e stranoti, peraltro trattati finora in maniera superficiale e non approfondita dagli organi competenti.

Per questi comuni le indagini non sono state fatte in maniera tale da mettere a nudo la situazione complessiva.

Esse hanno toccato alcuni aspetti, con un’ottica più da “ordine pubblico” e criminale che da un’angolazione economica e patrimoniale..

Montagne di capitali sulla cui “origine” si sarebbe dovuta impegnare a fondo la Guardia di Finanza, cosa che non è avvenuta.

Quando si parla di Fondi, è riduttivo limitarsi a parlare delle persone che hanno formato oggetto delle indagini svolte.

Ci sarebbero altre cose ancora su cui indagare e non si indaga.

Il discorso vale anche per il resto della provincia ed esso non va ristretto solamente, con Fondi, a Sabaudia e Minturno, perché ci sono altri casi ancora che riguardano comuni come Terracina, Gaeta, Formia, Itri, Sperlonga, San Felice Circeo, Latina, Aprilia ecc.

Centri, questi, nei quali le mafie hanno investito e continuano ad investire miliardi di lire e milioni di euro acquisendo pezzi importanti delle loro economie.

Quelle nostre sono affermazioni che nascono non dalla lettura di giornali o dal chiacchiericcio della gente, ma, al contrario, da un lavoro duro, costante, lungo, costoso di osservazione e di ricerche.

L’On. Garavini ci consenta una sola domanda:

perché all’elenco dei comuni da lei nominati non aggiunge anche Formia, dove una lodevole inchiesta – la “Formia Connection” –fatta dal Commissariato locale della Polizia di Stato ha evidenziato l’esistenza di rapporti stretti fra pezzi della politica e soggetti legati alla camorra?

Formia rappresenta una delle città la cui economia è fortemente infiltrata dalla camorra.

Vi sono soggetti legati a vari clan, vincenti e perdenti, impegnati ad investire capitali a tonnellate.

Come a Gaeta, dove ci sono situazioni sensibili e molto interessanti dal punto di vista investigativo.

Come ad Itri, altra situazione da noi attentamente monitorata.

Come a Sperlonga.

Per non parlare di Latina città e di altre realtà.

Il problema, se si vuole trattare, va trattato seriamente ed in profondità, non con gli slogan e nei convegni, dove non si può parlare, per ovvi motivi, di fatti specifici, di nomi e cognomi.

Ci si mette seduti a tavolino, con poche persone informate, con gente seria e riservata e si elaborano i piani di azione.

Questa è antimafia seria; il resto è propaganda che non serve.

Tempo fa chi ha mostrato di aver capito il problema pontino è stato il Sen. Pedica dell’IDV il quale ha presentato un’interrogazione con la quale ha toccato l’aspetto degli investimenti.

E’ il tema scottante che non si vuole affrontare.

Non lo affrontano, purtroppo, tutte le forze dell’ordine locali e bisogna capire il perché.

Il problema dei problemi.

Non lo affrontano quegli esponenti politici che pure non sono collusi.

Non lo affrontano i mezzi di comunicazione e gli analisti.

Gli investimenti di capitali, le indagini patrimoniali.

Entrambi questi problemi dovrebbero rappresentare, se veramente si vuole fare un’azione efficace contro le mafie, i punti cardinali per ogni serio impegno.