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Un pentito: «I Moccia non volevano la droga a Casoria, ma Contini picchiò tutti», le rivelazioni choc del pentito

LA VIOLENZA DEL BOSS CONTINI
«I Moccia non volevano la droga a Casoria, ma Contini picchiò tutti», le rivelazioni choc del pentito
Ancora notizie sul modo di gestire gli affari del clan da parte del ras della paranza dei bimbi

di REDAZIONE

CASORIA. Riserva ancora sorprese la dichiarazione resa agli inquirenti della DDA da Bruno Esposito, ex affiliato ai clan di Forcella. Ancora notizie sul modo di gestire gli affari del clan da parte del boss Ciro Contini. Stavolta, la questione era relativa allo spaccio di droga a Casoria, una delle principali città a nord-est di Napoli. “Contini mi chiese di contattare un tale Emanuele di cui non ricordo il cognome e che abita a Casoria perché intendeva fare una riunione con lui. Fissammo l’appuntamento per la sera stessa nello scantinato della mia abitazione. I due si accordarono e decisero di gestire assieme la zona di Casoria. Quel giorno nello scantinato Contini lasciò un trolley con all’interno delle armi che chiamava con il nome delle mie figlie, poi si riprese la borsa. Risolto questo ha preteso che andassi con altri suoi uomini a fare un pestaggio ad un pusher di piazza Bellini perché spacciavano senza la sua autorizzazione. Pietro allora si è rivolto ad un esponente del clan Moccia per tendermi una trappola. Mi hanno invitato da un barbiere a Casoria, e poiché sapevamo che i Moccia non volevano droga a Casoria, l’ho detto a Ciro e siamo andati all’appuntamento. Lui si è armato e si è fatto scortare da due scooter. Ha fatto irruzione nel locale, ha picchiato tutti ed è andato via”.

fonte:www.internapoli.it