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Un nostro commento alla situazione nel Paese e nel Lazio ed un appello agli iscritti, ai simpatizzanti ed a tutte le persone perbene del Lazio

IL 2011 DOVRA’ ESSERE L’ANNO DEL SALTO DI QUALITA’ DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE PER FARLA DIVENTARE SEMPRE DI PIU’ UNO STRUMENTO DELL’”ANTIMAFIA DEL FARE”, SEMPRE PIU’ EFFICACE

L’“antimafia del fare”, dell’investigazione e della denuncia.

Questo vogliamo essere.

Sempre di più.

Un’antimafia che si limiti a raccontare la storia dei clan, della sociologia e che non si sforzi di individuare insediamenti ed investimenti specifici delle mafie e a denunciarli, nomi e cognomi e, soprattutto, le loro collusioni ed i loro intrecci con pezzi della politica e delle istituzioni, non serve più.

L’espansione territoriale dalle regioni tradizionali alle altre di tutto il Paese, alla nostra –il Lazio -, la collusione con segmenti significativi della politica e delle istituzioni, l’infiltrazione in queste, ci impongono un impegno maggiore, più rigoroso ed in profondità.

Se vogliamo essere significativi, utili, efficaci.

In caso diverso rischieremmo di accodarci all’antimafia del bla bla, di quella specie di “antimafia” delle parole, delle chiacchiere, ma che non affronta i problemi reali, specifici, del territorio.

Il Lazio ormai è una delle regioni italiane più infiltrate dalle mafie.

La corruzione e la collusione con le mafie di una parte della politica e delle istituzioni locali, oltreche’ della stessa società civile (molti professionisti, cittadini ecc. ), hanno raggiunto punte allarmanti.

La risposta della parte ancora non inquinata del Paese e dello Stato a tale stato di cose, è stata finora debole e deludente.

Ci si è limitati a colpire –e non sempre – il livello basso delle mafie, quello militare, lasciando intatto quello economico e, soprattutto, politico.

Se non si colpiscono questi due ultimi, è tutta aria fritta, chiacchiere, prese in giro.

Non passa giorno in cui, con il depotenziamento di una legge, o l’approvazione di un’altra, o di una variante urbanistica, o con il rilascio di una concessione edilizia, un’autorizzazione ecc. , non si consenta alle mafie – militari, economiche, politiche – di completare l’occupazione del territorio, di aumentare a dismisura la loro potenza ed il loro potere.

L’imprenditoria sana viene sempre più emarginata, espulsa, a tutto vantaggio di quella sporca e mafiosa, a volte costretta o a chiudere l’attività o a cederla ai corrotti ed ai delinquenti. Il più delle volte… in giacca e cravatta, ”colletti bianchi”, ”insospettabili”, teste di legno dei peggiori criminali.

Rischiamo l’eliminazione dello Stato di diritto e la sua trasformazione, con tutte le sue articolazioni e l’intera società, in stato criminale.

Un’associazione seria come la nostra, che si è conquistata il prestigio di cui gode e l’ammirazione delle persone perbene con i sacrifici personali di tanti suoi soci, non può e non deve – soprattutto- assistere inerte di fronte a questa involuzione che ci sta portando al baratro.

Sono quasi dieci anni che essa sta operando, sensibilizzando e informando la gente, ma, in particolare, scavando e scovando quello che non appare e segnalandolo a chi di dovere.

E, controllando, che chi deve operare operi effettivamente.

E’ questo che bisogna continuare a fare.

Sempre di più.

Questi primi mesi dell’anno sono per noi frenetici.

Stiamo completando l’aggiornamento di due importanti dossier, uno che riguarda il Basso Lazio, il secondo l’Alto.

Già ne abbiamo redatti e consegnati parecchi, in passato.

E i risultati si sono cominciati a vedere.

Ma quello che ci tiene ora più impegnati è il lavoro di ristrutturazione dell’Associazione con l’assunzione di responsabilità da parte di amici volenterosi, esperti, capaci.

Persone che hanno alle spalle tanta esperienza, anche istituzionale, tanta conoscenza di fatti e persone, ”carri armati”, come qualche amico vuole definirli, che hanno sentito il dovere morale e civico di scendere in campo, non restando alla finestra, come fanno tanti soggetti vili.

Persone abituate a lottare, a fare ricerche ed approfondimenti negli uffici tecnici, nei catasti, nelle camere di commercio.

E stando con la gente, in mezzo ad essa.

Saranno, questi, i nuovi dirigenti dell’Associazione, insieme a tutti gli altri che l’hanno fondata e si sono battuti finora con impegno e serietà.

Una vera e propria rifondazione, per renderla sempre più incisiva, presente, efficace.

Stiamo completando le operazioni del tesseramento per l’anno nuovo e subito dopo convocheremo l’Assemblea per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo che questa volta presenterà una novità, l’elezione a suo Presidente onorario di una vittima di mafia. Nota.

Quindi, chi non l’ha ancora fatto, si affretti a rinnovare l’iscrizione o, per i nuovi, ad inviare la relativa richiesta sull’apposito modulo rintracciabile su questo sito.