UN NATALE ED UN CAPODANNO DI
RABBIA E DI TRISTEZZA INSIEME,DI
FESTA MA SOPRATTUTTO DI
SOFFERENZA,
nel pensare a:
– tutti coloro,tanti,tantissimi,che soffrono,che non
hanno speranza e che hanno vissuto tali
ricorrenze da soli,lontani dalle loro terre e dai
propri affetti,vittime delle violenze morali e
materiali di nostri connazionali dissennati che
fanno finta di non sapere che 50.000 nostri figli
sono costretti ogni anno ad emigrare perché non
trovano lavoro nel Paese;
– coloro che stanno pagando prezzi altissimi –
Testimoni ed anche Collaboratori sinceri di
Giustizia e loro cari – che si sono schierati dalla
parte dello Stato di diritto e che ora si vedono
traditi da infedeli rappresentanti di questo;
-alle tante persone e famiglie che vivono nelle
baracche ed in alloggi fatiscenti,nella miseria ed
in uno stato di pieno abbandono;
– agli ammalati;
-ai disoccupati;
-alle vittime di una malagiustizia;
-ai ragazzi ed alle ragazze che non vedono
davanti a loro alcuna prospettiva di occupazione
ed alle loro famiglie.
Un Natale ed un Capodanno che dovrebbero
essere di riflessione e di impegni,ma
che,invece,sono stati per molti di frivolezze e di
vacuità,di bagordi e di cattiverie.
Nel disinteresse completo degli altri.
Con molti amici ed amiche ci siamo scambiati gli
“auguri”,incapaci anche noi di sottrarci ad un
rituale pieno di retorica e spesso di ipocrisia.
Quale importanza e significato assumono quegli
“auguri” se non sono stati accompagnati da un
profondo esame di coscienza teso ad individuare
le nostre,individuali, eventuali responsabilità per
l’attuale stato delle cose oltre che da un impegno
forte a “sporcarsi le mani” per modificarle e fare
in modo che le sofferenze almeno si riducano
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