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Un lavoro serio ed impegnativo in vista dell’Assemblea degli iscritti ad aprile che dovrà dar vita al nuovo Consiglio direttivo nazionale dell’Associazione Caponnetto

UN LAVORO SERIO , IMPEGNATIVO E  CHE NON CI CONCEDE SPAZI PER EVENTUALI ERRORI

 

 La formazione  della lista degli amici ed amiche che costituiranno il Consiglio direttivo nazionale  dell’Associazione Caponnetto che eleggeremo nel prossimo mese di aprile nell’Assemblea degli iscritti.

Dovranno rappresentare le aree più critiche della presenza mafiosa in Italia,dalla Sicilia,alla Calabria,alla Campania,al Lazio,al Molise,all’Emilia-Romagna e così via.

Un gruppo di combattenti,che sanno di cosa parliamo e cosa fare;persone motivate e che lottano non per interessi personali,politici od economici che essi siano,ma per il bene del Paese e per l’avvenire dei giovani in un’Italia dissestata e distrutta dal malaffare e dalle mafie.

Persone “toste”,per dirla in gergo,che non hanno paura,che sanno come  indagare  e denunciare ,per onorare il motto dell’Associazione Caponnetto “Altro ed Alto”.

Stiamo  rafforzando il nostro ” Ufficio Ricerche” proprio per dare a tutti loro gli strumenti per attingere al database che consente di attingere notizie,di incrociarle,di chiedere visure camerali per risalire alle identità dei soggetti sospetti che attenzioniamo.

Avvocati,rappresentanti delle forze dell’ordine in pensione o in servizio,Testimoni di giustizia,amici ed amiche seri e motivati che hanno voglia di lavorare.

Senza chiacchiere ed in silenzio perché tutto il nostro lavoro richiede  silenzio e riservatezza.

A parte la  convegnistica che,comunque,deve essere sempre collegata con un lavoro già fatto sul territorio interessato e mai su temi astratti e generici.

Noi onoriamo la memoria,ma non siamo fra coloro che si appiattiscono su di essa.

Essa ci serve come base e soprattutto come sprone ad andare avanti.

Con l’AZIONE sull’attualità e sul futuro perché i reati bisogna saperli prevenire più che limitarsi a reprimerli.

Quando i buoi sono già scappati dalle stalle ed i danni sono stati già fatti.

“INDAGINE,DENUNCIA E PROPOSTA ! ALTRO ED ALTO” !

Questo é il motto dell’Associazione Caponnetto.

Nè ci interessa la retorica,le chiacchiere,il racconto perché con questi non si va da nessuna parte.

Le mafie non fanno chiacchiere né raccontano cose passate.

Quindi,un lavoro costante e silenzioso  di osservazione,di ascolto e di annotazione, utile,poi, per chi é preposto istituzionalmente per gli approfondimenti e relativi annessi e correlati.

I magistrati,per poter operare,hanno bisogno di nomi e cognomi,non di trattati di storia,di filosofia o di sociologia e noi abbiamo il dovere di aiutarli.

Per come ci é possibile e tenendo conto delle nostre possibilità e capacità.

Ma abbiamo il dovere di mettercela tutta,costi quello che costi,anche per rispetto della “memoria”- a questo punto ,sì – ricordando Paolo Borsellino che diceva che é un errore imperdonabile il pensare che tutto il peso della lotta alle mafie debba gravare sulle sole spalle della magistratura e delle forze dell’ordine.

Queste da sole non ce la fanno.

Considerato anche l’aggravarsi  continuo  della situazione criminale nel nostro Paese. 

Nel passato abbiamo commesso troppi errori perché ci siamo talvolta affidati a persone nelle quali avevamo riposto molta fiducia.

Oggi, a 15 anni dalla data della costituzione dell’Associazione Caponnetto,non possiamo più permetterci di sbagliare in quanto la situazione nel Paese é drammatica,le mafie sono dovunque,nell’economia,nella politica,nelle istituzioni,nello Stato e per combatterle servono persone serie,estremamente serie,affidabilissime ,consapevoli,determinate.

Persone “toste”, appunto e che hanno nella loro testa e nel loro cuore il bene della collettività e non quello personale,il bene del Paese e delle giovani generazioni.