Un incontro che vuol parlare della nostra gente e dei suoi sentimenti, un
momento di riflessione e di rottura verso la politica della classe
dirigente locale che ha sempre insegnato che sono più convenienti la sottomissione,
il silenzio e l’obbedienza.
Un incontro che dovrebbe far conoscere gli uni con gli altri, consentire il
superamento di pregiudizi e di steccati, permettere ad ognuno di aggiungere
un pezzo del suo sogno al desiderio di accelerare lo sviluppo del paese.
Un incontro che parlerà dell’amore per il nostro paese che per anni è stato
assediato da una politica spendacciona e sprecona che ha lasciato sul
territorio tante opere incompiute e numerose ferite che richiederanno anni
di cura per essere riportate alla normalità.
Parleremo della speranza dei giovani, tante volte messi al centro dell’
attenzione, demagogicamente esaltati ma spesso abbandonati al loro destino,
buoni soltanto se fanno la fila a mendicare una risposta ai loro bisogni ma
mai considerati come la leva di cambiamento e il fulcro per lo sviluppo del
paese e del rilancio culturale.
Parleremo, dei tanti lavoratori precari considerati come una folla anonima
creata per alimentare la corte del sovrano e per riempire le sale alle
adunate del padrone ma sostanzialmente mai preparati e avviati a essere con le loro
capacità e le loro esperienze professionali ad essere autonomi e
autosufficienti.
Un incontro che supererà i risentimenti per una politica povera di
prospettive, di orizzonti e di futuro, e che proverà a mettere al centro della
discussione la crescita del paese e il legittimo interesse di ogni cittadino
che non può prescindere dalla tutela del diritto alla salute, all’istruzione,
al lavoro, al benessere sociale.
Un incontro che darà concretezza alle parole, consentirà alla sapienza di
guidare l’innovazione e la speranza, indicherà un cammino a un paese che ha
smarrito il senso della solidarietà, della condivisione dei bisogni e della
partecipazione alla gestione della cosa pubblica.