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Un grazie di cuore all’avv. Francesco Fusco che per primo ci ha dato la notizia dell’imminente scioglimento del Consiglio Comunale di Fondi. Era ora!

(Intendimenti del Governo circa la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi (Latina) – n. 2-00422)

PRESIDENTE. L’onorevole Garavini ha facoltà di illustrare l’interpellanza Soro n. 2-00422, concernente intendimenti del Governo circa la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi (Latina) (vedi l’allegato A – Interpellanze urgenti), di cui è cofirmataria.

LAURA GARAVINI. Signor Presidente, onorevole sottosegretario, con questa interpellanza urgente noi del gruppo del Partito Democratico ci rivolgiamo al Governo – addirittura, ci eravamo rivolti al Presidente del Consiglio dei ministri – per avere una risposta molto semplice al quesito del perché non si sia ancora proceduto allo scioglimento del comune di Fondi.
Come il sottosegretario avrà avuto modo di appurare, risale già al settembre dell’anno scorso la richiesta di scioglimento presentata dal prefetto di Latina, il prefetto Frattasi, il quale, alla luce di una dettagliata relazione di oltre 500 pagine, Pag. 45predisposta dalla commissione d’accesso che, per mesi, ha studiato il caso, ha chiesto lo scioglimento del comune.
Tale richiesta di scioglimento è stata fatta propria anche del Ministro dell’interno, Maroni, che, non solo in Commissione antimafia, ma anche in quest’Aula, rispondendo ad un’altra interpellanza urgente che avevamo proposto alcuni mesi fa, ci aveva confermato che aveva fatto suoi gli elementi indicati dal prefetto, la gravità della situazione, e che, proprio alla luce di quella che era la situazione, aveva, a sua volta, sollecitato lo scioglimento al Consiglio dei Ministri. Tutto ciò risale già ad alcuni mesi fa.
È, quindi, con grande stupore che denunciamo questo episodio, a maggior ragione, anche alla luce della retata che ha interessato il comune di Fondi nelle settimane scorse (quindi, all’inizio del mese) e che ha visto vari arresti, com’era prevedibile e a conferma degli elementi emersi nel corso della richiesta avanzata dal prefetto e fatta propria dallo stesso Ministro dell’interno. Questa retata, che risale, quindi, ad alcuni giorni fa, ha dimostrato come i vertici amministrativi del comune di Fondi siano seriamente implicati, collusi, addirittura, si parla anche di connivenze con le varie criminalità organizzate, (quindi, con la mafia, con cosa nostra e con la ‘ndrangheta).
Pertanto, a maggior ragione, poniamo il quesito e ci chiediamo – anche se il Presidente del Consiglio non è presente, ma il sottosegretario vorrà fare propria questa richiesta – come mai, a distanza di quasi un anno dalla richiesta, non si sia ancora proceduto allo scioglimento, quando, invece, in altre realtà questo scioglimento avviene con tempi molto celeri.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, onorevole Casero, ha facoltà di rispondere.

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LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze. Signor Presidente, a seguito della trasmissione, in data 8 settembre 2008, da parte del prefetto di latina, dottor Bruno Frattasi, delle relazioni in cui si prospettava motivatamente la necessità dello scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’amministrazione comunale di Fondi, il Ministro dell’interno ha ritenuto opportuno approfondire, in considerazione della delicatezza delle questioni ivi trattate, le argomentazioni poste alla base della suddetta richiesta, inviandole a una nuova commissione d’accesso, dopo quella istituita dallo stesso prefetto, per una più approfondita istruttoria.


Quest’ultima commissione ha valutato la relazione del dottor Frattasi, ponendosi nella stessa linea di quest’ultimo, condividendo le preoccupazioni e le conclusioni.


Il Ministro Maroni ha, quindi, provveduto ad inoltrare presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la richiesta di scioglimento per infiltrazione mafiosa del comune di Fondi, corredata da tutta la documentazione necessaria.


Il Consiglio dei Ministri ha preso atto della sua richiesta, organizzando la discussione su un tema che, per la complessità dell’argomento e le considerazioni della collegialità della sede, ha necessitato di tempi idonei ad espletare i relativi adempimenti.


La discussione sulle tematiche in questione ha avuto inizio nella riunione dell’8 maggio 2009, tenendo conto della richiesta di alcuni ministri che, per approfondire l’argomento, hanno chiesto che fosse messa a loro disposizione la relativa documentazione.

Una valutazione di opportunità del Ministro dell’interno, ma anche una serie di precedenti, tutti conformi, hanno poi reso opportuna la trasmissione della documentazione anche alla Commissione antimafia.


Successivamente alla risposta fornita dal Ministro Maroni relativamente alle interrogazioni sulla vicenda del comune di Fondi, il Consiglio dei Ministri ha nuovamente preso in esame la proposta di scioglimento del predetto comune, risolvendo, tuttavia, di rinviare ogni decisione in merito in attesa che gli organi giudiziari concludessero le indagini in corso sul contestato fenomeno di inquinamento da parte della criminalità organizzata.


Il procedimento giudiziario ha avuto solo nei giorni scorsi uno sblocco con provvedimenti di custodia cautelare per una serie di accusati. Il Governo, pertanto, adotterà le proprie decisioni nella prossima riunione del Consiglio dei Ministri.

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PRESIDENTE. L’onorevole Garavini, ha facoltà di replicare.

LAURA GARAVINI. Signor Presidente, mi auguro che l’ultima dichiarazione del sottosegretario significhi che nella Pag. 47prossima riunione del Consiglio dei Ministri si procederà all’effettivo scioglimento dell’amministrazione comunale di Fondi; soltanto in questo caso la nostra richiesta potrà considerarsi soddisfatta. Mi auguro, quindi, che la sua dichiarazione vada interpretata in questi termini.
Se così non fosse – e, comunque, anche se lo fosse -, colgo l’occasione del mio intervento per denunciare la tempistica. Essa ci dà motivo di credere che, purtroppo, ancora una volta, questi tentennamenti e questi ritardi siano legati a coinvolgimenti politici, dal momento che gli arresti che sono stati disposti (a testimonianza della gravità del livello di collusione) riguardano non soltanto esponenti apicali dell’amministrazione – come, ad esempio, il comandante e il vicecomandante della Polizia municipale -, ma anche il primo degli eletti della lista di maggioranza, con la quale è stato eletto anche il sindaco. La nostra preoccupazione, la nostra denuncia, è che questa tempistica, quanto mai negativa, sia legata proprio ai coinvolgimenti politici di parti della maggioranza e, in quanto tale, è quanto mai da condannare. Ciò anche alla luce del fatto che una parte del cosiddetto pacchetto sicurezza, che questo Governo ha appena approvato e ha appena imposto a quest’Assemblea attraverso la maggioranza, prevede, specificatamente sulla questione dello scioglimento dei comuni, che non debbano decorrere più di tre mesi dalla richiesta di scioglimento avanzata dal prefetto all’effettivo scioglimento del comune stesso.
Ancora una volta, si tratta di un caso concreto con cui si dimostra che, se da un lato questo Governo punta ad una politica populista che, dal punto di vista apparente e comunicativo, va nella direzione di una recrudescenza legislativa della lotta alla criminalità organizzata, poi, nei fatti e nella concretezza, non interviene su casi specifici, laddove esistono evidenti coinvolgimenti di carattere politico.
Anche questa occasione è quindi un modo per accusare tale tipo di approccio e per ribadire che, proprio nella lotta alle connivenze tra criminalità organizzata e politica, è necessario che si proceda con fatti concreti. La vicenda di Fondi è la testimonianza del fatto che se esiste la volontà politica, si può intervenire; se invece questa volontà politica è assente, allora si lascia che sia la magistratura a dover fare il proprio lavoro Pag. 48in modo corretto, mentre la politica non è attenta e, nonostante le varie sollecitazioni, interviene soltanto all’ultimo momento, quando ormai l’evidenza dei fatti dimostra che non si poteva lasciare andare ulteriormente la situazione al degrado, proprio come è accaduto nel caso di Fondi.

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Nuovo question time su Fondi

Scioglimento del comune di Fondi: question time del 16/07/09

Nel question time di oggi, l’onorevole Laura Garavini (Pd) denuncia l’intollerabile ritardo del Governo in merito alla richiesta di scioglimento del comune di Fondi per infiltrazioni mafiose. Parla di due pesi e due misure in materia di sicurezza e denuncia il coinvolgimento politico del Governo nella vicenda, che sarebbe la causa delle reticenze mostrate rispetto al provvedimento da adottare e all’urgenza che normalmente dovrebbe esservi connessa.


Il testo letto dal sottosegretario Luigi Casero in risposta all’interrogazione della Garavini, è invece abbastanza anomalo. Dopo i ritardi dovuti alle verifiche effettuate dal ministero e dalla richiesta della documentazione da parte di alcuni ministri per approfondire la questione, veniamo a sapere che la decisione definitiva continua a latitare ancora perché, in ultima istanza, “il Consiglio dei Ministri ha nuovamente preso in esame la proposta di scioglimento del comune predetto, risolvendo tuttavia di rinviare ogni decisione in merito, in attesa che gli organi giudiziari concludessero le indagini in corso sul contestato fenomeno di inquinamento da parte della criminalità organizzata”.

Ma la richiesta di scioglimento viene presentata dal Prefetto in seguito all’insediamento di una Commissione d’accesso. Se poi le sue valutazioni sono verificate e condivise dal Ministero dell’Interno, per quale motivo si dovrebbero attendere le disposizioni degli inquirenti? Sembra essere nient’altro che l’ennesima presa in giro.


Con l’eccezione di Maroni, il governo è stato abile e fin troppo ambiguo, e nulla ha lasciato intendere sull’opportunità di una decisione che sia davvero risolutiva, che vada cioè nel senso dello scioglimento. Il cdm potrebbe persino sposare l’interpretazione del sindaco Parisella e del senatore Fazzone, e cioè che una volta eseguiti gli arresti e determinate le responsabilità individuali il comune può tornare a fare tranquillamente il suo lavoro, anche in forza dell’ampio consenso elettorale che lo sorregge. Sarebbe un fatto di una gravità eccezionale, poiché i quadri dirigenziali del comune che sono finiti sotto indagine sono stati nominati dal sindaco, e troppi elementi indicano come non plausibile l’ignoranza di quest’ultimo sui rapporti pericolosi che si erano venuti a formare in seno alla sua amministrazione. La reticenza nell’allontanare l’ex assessore Izzi in seguito alle scoperte sulla rete di rapporti che lo legava ai gruppi criminali aveva già dimostrato, secondo Frattasi, quanto fosse vulnerabile, piena di impedimenti o perfino ricattata, l’amministrazione comunale. E con essa il potere decisionale del sindaco stesso, dal momento che aveva accolto i suggerimenti del Prefetto e assicurato la sua collaborazione.


La decisione di non scioglimento aprirebbe dunque uno squarcio nella comunità. Verrebbe a mancare il senso di condivisione e di garanzia che le istituzioni offrono a tutti i cittadini, aldilà delle connotazioni politiche. Sul tema della criminalità non dovrebbero esserci tentennamenti, debolezze o concessioni. Di nessun tipo. Ma cosa aspettarsi da un governo che ha appena regalato un condono fiscale a vantaggio delle organizzazioni criminali, che non dovranno più nemmeno preoccuparsi di riciclare il denaro sporco? Questa è la situazione attuale. Speriamo non peggiori e che qualcuno anteponga una volta tanto il bene comune agli odiosi interessi di parte.

http://www.ilcantieresociale.it/2009/07/16/nuovo-question-time-su-fondi/