Finanziaria. Con un colpo di mano il Governo e la maggioranza hanno improvvisamente cancellato il ‘diritto soggettivo’ dei giornali di idee, di cooperative e di partito a percepire dal 2010 i contributi ‘diretti’ previsti dallo Stato contraddicendo impegni assunti dal Parlamento e dallo stesso Governo.
La Commissione Bilancio della Camera, infatti, ha approvato il maxi emendamento del Governo, impedendo nei fatti ogni possibilità di miglioramento del testo che ora ‘blindato’ andrà al voto dell’aula
La proposta di Tremonti, presentata appunto anche nel 2008, era rientrata ed era stato avviato il lavoro per un regolamento, in vista di una applicazione “giusta” del tetto che doveva arrivare nel 2011. Ma pare che Giulio Tremonti non abbia voluto aspettare.
E’ di oggi la notizia che “gli Altri”, il quotidiano diretto da Piero Sansonetti e nato appena sette mesi fa, da domani non sarà più in edicola. “Era difficile – ha affermato l’ex direttore di Liberazione – e lo sapevamo”.
L’iniziativa editoriale, nata per contribuire a “porre le basi culturali per la rinascita della sinistra italiana”, non si interrompe. Sono infatti annunciati un quotidiano on-line ed un settimanale cartaceo, appunto “gli Altri”, in edicola dal 18 dicembre.
“Gli Altri” sono solo la prima testata di una lunga fila. La Fnsi parla di ‘un centinaio di testate tra giornali di idee, di cooperative e di partito dei più diversi orientamenti politici e culturali’.
Per Paolo Butturini, segretario dell’associazione stampa romana, il nuovo blitz di Tremonti rischia di “cancellare centinaia di posti di lavoro” e di colpire in modo particolare i piccoli editori.
Un fatto grave “per il governo del conflitto d’interessi”, denunciano i parlamentari Vincenzo Vita e Giuseppe Giulietti. Il sindacato dei giornalisti (Fnsi) si dice “fortemente preoccupato” e ha già convocato i rappresentanti sindacali delle redazioni coinvolte, mentre dalla Cgil Fulvio Fammoni accusa: “Un governo inaffidabile usa ogni occasione per intervenire sull’informazione”.
L’impuntatura di Tremonti ha provocato parecchi malumori anche nel centrodestra, tanto che da tutti i gruppi, sia d’opposizione che di maggioranza, sono giunti emendamenti abrogativi. Rimasti per ora nel cassetto. Il maxi-emendamento è stato blindato in Commissione, lo sarà quasi certamente anche in Aula. Mettendo la parola fine al pluralismo dell’informazione e delle idee.
(Tratto da AprileOnline)