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Un caso emblematico dell’inefficienza di “questo” Stato. Il “caso” di un ex Ispettore di Polizia di Gaeta che riceve telefonate moleste di anonimi e non si riesce ad individuare gli autori. Siamo proprio alla frutta!

Un caso emblematico di come funziona questo Stato.

E’ capitato a Gaeta.

Il 26 aprile 2010 l’ex Ispettore Capo della Polizia di Stato Vincenzo Castaldo, già in servizio presso i Commissariati di Gaeta e di Formia, città, com’è noto, fortemente infiltrate dalle mafie, ha presentato alla Polizia di Stato di Gaeta denuncia contro ignoti per molestie alla persona ed alla famiglia tramite la sua utenza telefonica.

Quando un rappresentante delle forze dell’ordine riceve telefonate mute o di minacce, o, comunque, che disturbano la tranquillità sua e della sua famiglia, dovrebbe scattare l’allerta generale perché potrebbe trattarsi di messaggi intimidatori della criminalità organizzata.

Non è successo niente perché gli autori o l’autore non sono stati ad oggi identificati.

Lo stesso ispettore il 3.11.2010, visto che la sua richiesta non ha avuto alcun esito, ha inviato una nota al Procuratore Capo della Repubblica di Latina.

Anche questa seconda denuncia non ha avuto esito.

Il 22 settembre del 2011 egli si è rivolto alla Procura della Repubblica di Perugia.

Questi i fatti, nudi e crudi.

Considerazioni: se un organo investigativo o giudiziario dello Stato non riesce, a distanza di un anno e mezzo, ad identificare nemmeno gli autori di una telefonata anonima –cosa semplicissima che si risolve attraverso l’acquisizione dei tabulati telefonici – vuol dire che siamo proprio alla frutta!!!.

Come fa un cittadino a nutrire fiducia in questo Stato?

In queste condizioni come si fa a combattere efficacemente la criminalità organizzata o comune?