Leggete questa nota e giudicate:
“Luigi Bianchini Non dovrei ma mi permetto il Sig di cesare spara a zero sulle capacità professionali degli appartamenti alle forze dell’ordine in servizio presso le sedi periferiche del sud pontino…..bene non conosce di fatto le capacità professionali di molti di loro……. e quanto abbiamo fatto nella loro lunga esperienza lavorativa in luoghi ben più martoriati dalla camorra….ma cosa ne sa lui della camorra delle giornate intere passate a contrastarla senza nemmeno poter telefonare a casa per dire ..cara tranquilla tutto bene non preoccuparti. …..lasciare la famiglia nel pensiero più atroce quello di ricevere una qualsiasi telefonata per la quale si va in fibrillazione. …e si e scusa se mi permetto di dirlo. ..io tutto questo l ho vissuto sulla mia pelle e su quella della mia famiglia ed ora che mi ritrovo a lavorare in uno dei posti indicati dal Sig di cesare dovrei subire l onta di essere definito inadeguato. …scusa mille volte ma tu di cesare che cazzo ne sai di camorra? Solo chiacchiere…..ti aspetto per raccogliere la tua denuncia su fatti costituenti reato…..e non voci di corridoio. ….infine non conosci nemmeno la procedura i piccoli uffici periferici non possono indagare su reati di mafia ma devono limitarsi a trasmettere le informazioni agli uffici preposti. ..squadra mobile dia e Ros. ….non buttare fango forviando la verità. …….”.
E’ la seconda volta che nella storia dell’Associazione Caponnetto ci pervengono giudizi così stizziti ,ma è la prima che alla stizza si accompagna la volgarità.
La prima volta,in verità con toni molto signorili ed educati,da parte di un alto ufficiale in pensione dei carabinieri che ci accusò di dire il falso nel sostenere che “il cassinate ed il sud pontino erano infestati dalla camorra” e che ,di conseguenza,….facevamo dell’allarmismo.
Normale dialettica,quella, derivante evidentemente da una diversità di interpretazione e di lettura della camorra:la camorra rozza e militare o quella,invece, imprenditrice e dei colletti bianchi?
I risultati sono sotto gli occhi di tutti e la polemica con quel colonnello si smorzò subito.
Ora si ripropone con l’autore della nota soprariportata,un signore che non conosciamo ,non sappiamo quale grado rivesta ed in quale corpo di polizia é arruolato.
Si tratta di persone,pur di diversa elevatura gerarchica e di stile,di formazione militare ,che ragionano da militari,che guardano il livello militare della camorra e basta .
Oggi la camorra,come le altre organizzazioni criminali,sono “altra cosa”,sono economia,politica ,finanza .ed anche potere.
E’ su questi versanti che esse vanno contrastate e non con vecchie logiche militari e da ordine pubblico ,quelle che servono esclusivamente quando ci si trova di fronte ad organizzazioni malavitose comuni , non mafiose quindi.
Giovanni Falcone diceva :”seguite il filone dei soldi e troverete la mafia”.
Oggi occorrono nuove metodologie di attacco,una nuova cultura di approccio al fenomeno “mafia”,capacità culturali nel saperla “leggere”,preparazione . Quelle qualità che evidentemente mancano in chi vuole riduce il tutto ad un fenomeno meramente ed esclusivamente criminale e militare.
Questo é il punto centrale.
Il discorso che noi da anni stiamo portando avanti riguarda quindi non le singole persone ma l’impianto e la filosofia dell’azione di contrasto.
Noi non sappiamo quale grado e livello di responsabilità rivesta l’autore della nota in questione ,ma ,a parte la sgrammaticatura e il tono offensivo del suo scritto nei nostri confronti,egli non ha fatto altro che confermare quanto noi diciamo da sempre :che,cioé,i presidi territoriali non sono abilitati – e ,aggiungiamo,preparati- a svolgere inchieste di natura associativa mafiosa –il 416 bis ,tanto per intenderci , e che,pertanto,essi possono tutt’al più fare da tramite e trasmettere quanto ad essi viene eventualmente consegnato.
Ma questo potrebbe valere –ci si scusi la franchezza che non va assolutamente letta come presunzione – per il singolo cittadino,ma non per un’Associazione prestigiosa e stimata qual’é la Caponnetto che sa molto bene a quali referenti far capo ai livelli competenti.
Basta leggere un suo qualsiasi manifesto per capire quali contatti essa coltiva e a quali livelli essa opera .
E’ ridicolo,oltre che irriguardoso,quindi,l’invito che ci viene rivolto “ti aspetto per raccogliere la tua denuncia su fatti costituenti reato……e non voci di corridoio “.
A parte il “tu” che una persona educata é legittimata a dare solamente ad una persona amica e che,quindi,é usato in questa occasione in maniera impropria da questo signore che noi nemmeno conosciamo e né ne sappiamo grado e ruolo,ma quello che salta subito all’occhio é la contraddizione nella quale egli stesso cade quando sostiene che “ i piccoli uffici periferici non possono indagare su reati di mafia ma devono limitarsi a trasmettere le informazioni agli uffici preposti”.
Egli così non rende un buon servigio al suo presidio perché chi legge la sua annotazione non si sente più incoraggiato ad andargli a presentare un’eventuale “denuncia su fatti costituenti reati”,ammesso sempre che egli rivesta grado e ruolo per riceverla.
Per concludere ,rivolgiamo un invito a quel signore ad usare una fraseologia meno volgare e più rispettosa ,almeno quando si rivolge all’Associazione Caponnetto ed a noi che la rappresentiamo.