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Un “buco nero” nelle attivitità investigative e giudiziarie pontine: tre omicidi, probabilmente di mafia, di cui, ad oltre dieci anni, non sono stati individuati mandanti ed esecutori. Un appello alla DNA

TRE “BUCHI NERI” NELL’IMPIANTO INVESTIGATIVO E GIUDIZIARIO PONTINO: GLI OMICIDI DELL’AVV. MAIO AD APRILIA, DELL’AVV. MOSA A SABAUDIA E DEL PARROCO DI BORGO MONTELLO DON BOSCHIN

Tre “buchi neri” che non fanno di certo onore alla nostra provincia:

gli assassini degli avv. Maio ad Aprilia, Mosa a Sabaudia e di Don Boschin, Parroco di Borgo Montello.

Tre assassini dei quali non si conoscono, ad oltre dieci anni, né mandanti né esecutori materiali.

Ciò non è ammissibile ulteriormente!

Diciamolo francamente: i nostri apparati investigativi e giudiziari locali hanno fatto cilecca!Finora!

Ora noi siamo fortemente intenzionati a riaccendere i riflettori sui tre eventi delittuosi e, ciò, sia per rendere onore alla memoria di tre persone uccise per e nell’esercizio delle loro funzioni, sia per rendere giustizia ai loro congiunti ed amici, sia, non per ultimo, per ridare credibilità alle istituzioni e, in particolare, al mondo della Giustizia, la cui immagine non è di certo uscita bene dall’esito negativo delle inchieste.

A cominciare da quella dell’avv. Mosa, per la quale l’impianto accusatorio del PM è crollato rovinosamente, senza che gli organismi centrali di vigilanza competenti non abbiano ritenuto, ad oggi, di metterci il naso per “capire” come tutto ciò sia potuto succedere.

Senza parlare, poi, degli assassini dell’Avv: Maio e di Don Boschin, verificatisi, il primo ad Aprilia ed il secondo a Borgo Montello, in contesti, cioè, in cui non è da matti ipotizzare la mano, diretta od indiretta, della criminalità organizzata, considerata la specificità dell’area geografica notoriamente infiltrata dalle mafie.

Oggi qualcuno comincia a parlare di quanto potrebbe nascondersi sotto la discarica di Borgo Montello. Oggi!

Ma anni fa, quando era Sindaco di Latina il Sen. Finestra, non arrivò nelle redazioni pontine dei giornali un Comunicato stampa nel quale si informava che, a seguito di indagini dell’ENEA (ci pare di ricordare bene), erano stati individuati a notevole profondità 4 o 5 grandi contenitori metallici

nei quali probabilmente erano state racchiuse sostanze nocive, se non nucleari?

Quel Comunicato noi lo leggemmo personalmente e lo ricordiamo benissimo.. D’altronde basterebbe chiedere al Sen: Finestra, ancora vivente, o cercarlo negli archivi del Comune di Latina.

E non potrebbe essersi verificato il caso che Don Boschin, venuto a conoscenza di qualcosa collegabile con il processo di interramento di quei fusti, ne abbia parlato con qualcuno scatenando la reazione degli autori???

Ipotesi, ovviamente, solo ipotesi, tutte da verificare.

Che dire, poi, del terzo evento delittuoso, quello dell’Avv. Maio.

Tutti ce l’hanno descritto come una persona perbene, un professionista serio.

Nessun’ombra, quindi, sulla sua vita privata.

La vicenda, quindi, è collegabile sicuramente con la sua attività professionale, un’attività che evidentemente ha dato fastidio a qualcuno in un contesto, quello di Aprilia, in cui le mafie sono fortemente presenti ed attive.

Non possiamo, quindi, continuare a lasciare insoluti i tre… ”casi” (ci si perdoni la definizione).

Ci appelliamo, pertanto, al Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso, al Direttore della DIA Gen. Antonello Girone ed al Comandante Generale dei Carabinieri del ROS perché li prendano direttamente nelle loro mani e dispongano la riapertura delle indagini. Ma, questa volta, fatte da loro!

Noi non molleremo fino a quando ciò si verificherà.

LA SEGRETERIA