UN AVVENIMENTO STORICO.
UN SOGNO CHE SI E’ AVVERATO
Da oggi in avanti il Cancelliere di Napoli Carlo Lubrano è il CooSegretario Segretario interregionale della nostra Associazione.
Formalizzeremo l’elezione e gli atti conseguenti nella prossima Assemblea, ma già da ora egli è formalmente, insieme ad Elvio Di Cesare, uno dei due Segretari regionali delle due regioni: Lazio e Campania.
La nostra Associazione non sarà più “Associazione del Lazio”, ma “Associazione del Lazio e della Campania”.
Un avvenimento storico la cui importanza eccezionale non sfugge di certo a quanti sono impegnati sul fronte delle lotta alle mafie.
C’è un dato che noi siamo orgogliosi di ribadire:
la specificità dell’Associazione Caponnetto.
Noi non abbiamo mai voluto essere l’Associazione delle commemorazioni e delle celebrazioni di quanto già è avvenuto.
Noi siamo un’Associazione di frontiera, quella dell’”ANTIMAFIA DEL GIORNO PRIMA “, e non del “giorno dopo”, che indaga, scava, denuncia soggetti e fatti, collaborando con le parti sane delle forze dell’ordine e della magistratura con il fine di colpire mafie e mafiosi non solo dell’ala militare, ma, soprattutto, delle ali politiche ed economiche.
Delinquenti, cioè, annidati nei mondi delle imprese, della finanza, delle professioni, della politica e delle istituzioni.
Le vere mafie, quelle più insidiose, quelle dei non quaquaraquà..
C’è un collegamento strettissimo fra questi soggetti e clan della Campania e del Lazio, un unicum oseremmo dire fra individui e famiglie la cui sfera di operatività e di interessi travalica i confini territoriali delle loro residenze originarie.
Ecco perché “Lazio e Campania” che sono le due aree geografiche, divise da confini fittizi per ragioni storiche e geografiche, ma unite da culture ed interessi comuni, questi ultimi quasi sempre sporchi.
La camorra, i Casalesi, che sono in Campania ma che sono ormai stabilmente anche nel Lazio.
Dappertutto.
E con tanti, tantissimi affiliati fra i cosiddetti “colletti bianchi”, persone insospettabili, professionisti, cittadini comuni, esponenti politici e delle istituzioni, nelle stesse forze dell’ordine e talvolta anche fra i magistrati.
In maniera radicata, checché ne dicano tutti quei sepolcri imbiancati – moltissimi collusi con le mafie e mafie essi stessi- che dicono il contrario, negando la realtà.
E con la nomina di Carlo Lubrano quale Segretario Regionale dell’Associazione Caponnetto si suggella un patto per ora di collaborazione –ma speriamo in un prossimo avvenire di vera e propria fusione- di tante altre associazioni antimafia campane che a lui sono vicine.
Associazioni di frontiera, come la nostra, di Scampia, di Sorrento, delle province di Napoli e Caserta, che non fanno della retorica, delle commemorazioni, del ricordo, trascurando quello che ORA si trovano di fronte e nella propria casa stessa, il loro distintivo, ma che, al contrario, combattono in prima linea contro i mafiosi, mettendoci l’anima, la faccia e magari anche i soldi personali e mai facendosi eventualmente pagare dalle istituzioni, per non farsi poi condizionare.
Politicamente e non solo.
Un salto di qualità per l’Associazione Caponnetto che dovrà comportare anche una diversa strutturazione che dovrà da ora in poi essere basata più che sul numero sulla qualità degli aderenti.
Occorrono persone motivate, piene di valori e volontà di operare, libere da lacci e laccioli di ogni sorta.
Che sappiano e vogliano vedere cosa succede intorno e “capire” dove si nascondono le mafie ed i mafiosi singoli.
Combattenti, che non abbiano paura, che credono in quello che fanno, disinteressate, pronte a tutto.
Noi combattiamo i mafiosi e non trattiamo bruscolini.
Carlo Lubrano ed i suoi amici della Campania hanno da anni i requisiti, tutti, per fare tutto ciò.
Combattenti, sul campo e non a chiacchiere.