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Un appello a tutti i cittadini onesti del Lazio. Le mafie stanno dappertutto e nessuna area regionale può ritenersi indenne

E’ TUTTA LA REGIONE LAZIO SOTTO ATTACCO DELLE MAFIE. NESSUNA AREA PUO’ RITENERSI INDENNE

Nessun’area del Lazio può ritenersi indenne dal fenomeno di radicamento mafioso.

A sostenerlo ed a gridarlo a tutti gli angoli della regione non siamo solo noi.

Basta essere un pochino attenti sul proprio territorio e leggere le numerosissime relazioni della Procura Nazionale Antimafia, della DIA, degli altri corpi di polizia e anche di talune Procure ordinarie sparse sul territorio. Anche la stampa, quella più avveduta e libera, da anni denuncia l’esistenza di questo fenomeno che –attenti! – non è, come taluni vogliono fare apparire, un fenomeno che trova esclusivamente alimento dall’esterno, ma che, al contrario, è ormai diventato endogeno, con profonde radici e ramificazioni locali.

In molti segmenti della politica e delle stesse istituzioni, purtroppo.

A zig zag e trasversalmente.

Con vaste aree di contiguità e di complicità, come ben dovrebbe sapere chi legge attentamente le cronache quotidiane.

Non bisogna, pertanto, meravigliarsi più di tanto se ancora sentiamo in giro persone che negano l’esistenza del fenomeno o, quanto meno, cercano di minimizzare e di “tranquillizzare”.

E’ il “ sistema”, lo Stato bifronte che vede, da una parte, suoi servitori, fedeli al giuramento di fedeltà da loro fatto, battersi coraggiosamente per non farne minare le fondamenta e, dall’altra, persone infedeli e senza scrupoli che quotidianamente tradiscono quel giuramento, pregiudicando l’avvenire perfino dei propri figli e dei nipoti.

Purtroppo questa è la realtà nella quale siamo costretti a vivere, oltre che nell’intero Paese, anche nel Lazio, gran parte del quale è ormai sotto il tallone di tutte le mafie, italiane e straniere, militari, politiche ed economiche.

“Segui il filone dei soldi, diceva Giovanni Falcone, e troverai la mafia”.

Il problema è che spesso il filone dei soldi non si segue per individuare le mafie e si pensa sempre al mafioso con coppola e lupara, senza minimamente sospettare che mafioso può essere anche il professionista al quale ci rivolgiamo per il disbrigo delle nostre pratiche, il politico che votiamo, l’alto funzionario dello Stato, l’insospettabile, il colletto bianco, l’apparente buon padre di famiglia.

Molti da ogni pizzo della regione ci scrivono o ci telefonano per chiederci:

sul mio territorio c’è mafia?

Noi rispondiamo sempre nella stessa maniera:

leggete anche sul nostro sito le Relazioni della DIA e guardatevi attorno.

Ma resta un altro problema, fondamentale:

una volta acquisita coscienza dell’esistenza del fenomeno, ognuno dovrebbe avvertire il dovere civico e morale di fare qualcosa contro il suo dilagare.

Sappiamo che il coraggio non è una virtù comune a tutti.

Ma per questo c’è l’Associazione.

Sosteneteci, potenziatala, rendetela presente dappertutto, aderite ad essa e fate in modo che i suoi riflettori possano essere accesi su ogni angolo del territorio della nostra Regione.

Per metterci in condizione di segnalare fatti e circostanze a chi di dovere.

La lotta vera alle mafie non si fa solamente con convegni e quant’altro, pur importanti, ma, soprattutto, osservando e denunciando a chi di dovere.

Noi, in quanto Associazione, siamo liberi e difendiamo con i denti la nostra autonomia, nessuno ci finanzia, non siamo e non vogliamo essere legati a nessun padrone, a nessun partito politico, a nessuna istituzione.

Indipendentemente dalla eventuale fede politica di ogni suo singolo componente che, comunque, non deve mai sovrapporsi e condizionare l’attività associativa contro mafie ed illegalità.

Aiutateci ed aiutiamoci!