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TUTTO TACE.

Sono anni che si parla di sospetti interramenti di bidoni tossici nel territorio del Comune di Pastena in provincia di Frosinone.L’attuale Sindaco – il Dr.Arturo Gnesi-,peraltro medico,quindi persona competente  ed informata –  ha rilevato e fatto presente un alto tasso nel territorio di malattie tumorali probabilmente causate da tali sospetti interramenti e sta insistentemente chiedendo da tempo che i Carabinieri del NOE effettuino i dovuti accertamenti.

Finora,però,tutti i suoi tentativi di ottenere chiarezza sono falliti.Ora egli ritorna alla carica con questa email inviata alla Stazione dei Carabinieri di Pico,competente per quel territorio,con la speranza che qualcosa si muova.

Alla richiesta del Sindaco  si associa ora  l’Associazione Caponnetto,della quale  il Dr.Gnesi  peraltro é un qualificato dirigente e membro del Consiglio Direttivo nazionale,con un appello sia al Prefetto di Frosinone che al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri ad intervenire con urgenza disponendo  di far luce una buona volta per sempre su questi sospetti interramenti.

L’Associazione Caponnetto si augura questa volta di ottenere  una risposta esaustiva e definitiva dal Prefetto e dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri,in mancanza della quale essa si vedrà costretta ad esporre il caso alla Presidenza della Repubblica e a quella del Consiglio.

 

 

 

e-mail  inviata il 16 marzo ai Carabinieri di Pico dal Sindaco del Comune di Pastena (Frosinone)

 

 

 

“Come da documento allegato della delibera del consiglio comunale n. 21 del 29.07.2014,, nella comunicazione della provincia di Frosinone settore ambiente prot n. 19718 del 14.2.2013, il proprietario del terreno de angelis renato dichiara che i lavori operati dalla Vianini S.p.a. furono ultimati nel 1998 mentre quest’ultima dichiara di non avere alcuna documentazione conservata in quanto i lavori eseguiti risalgono al lontano 1997.

In realtà il cantiere rimase aperto fino all’ottobre 1999.

Chi fu il responsabile del cantiere fino all’anno successivo ?

perchè nessuno menziona questo ulteriore periodo di lavori benchè sul terreno erano presenti mezzi pesanti per la movimentazione terra?

perchè questo ulteriore periodo non è stato certificato?

si rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti

cordiali saluti il sindaco dott. Arturo Gnesi”.

 

 

P.S.  A  parte alcune riunioni a Roma presso la Regione e il ministero dell’ambiente che hanno consentito l’inserimento del terreno nella  nuova perimetrazione della valle del Sacco e quindi da sottoporre a bonifica, quello che  spaventa è il torpore della caserma di Pico che non si muove e addirittura non era nemmeno a conoscenza che il terreno era stato inserito nella lista dei siti contaminati.

E’ evidente che non si vuole indagare per vedere cosa c’è nel sottosuolo e se c’è stato come si suppone l’interramento di bidoni tossici.