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Tutti i padrini sono in carcere, il clan Cesarano è in ginocchio

Tutti i padrini sono in carcere, il clan Cesarano è in ginocchio

Ciro Formisano

Con l’arresto di Vincenzo Cesarano, ritenuto l’attuale reggente del clan di Ponte Persica, finisce dietro le sbarre anche l’ultimo erede della dinastia criminale con base e interessi tra Castellammare di Stabia, Scafati e Pompei. Cesarano è tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare che nei giorni scorsi ha coinvolto 23 persone. Un’indagine che potrebbe aver decapitato decapitato definitivamente la cupola di comando di uno dei clan più ricchi e potenti della provincia di Napoli. In questi anni, infatti, l’Antimafia ha assestato colpi durissimi al clan di Ponte Persica, incastrando anche le figure apicali della dinastia criminale specializzata in estorsioni e riciclaggio di capitali illeciti. Dopo Ferdinando Cesarano, padrino fondatore della cosca detenuto al 41 bis, sono caduti, uno dopo l’altro, tutti gli eredi al trono del clan. A cominciare da Nicola Esposito, alias ‘o mostro, l’uomo che ha preso in mano l’organizzazione criminale prima del suo arresto e che oggi si ritrova detenuto al regime carcere duro. Il suo nome, negli ultimi anni, è finito al centro di diverse inchieste e processi tra cui “Olimpo”, la mega-indagine sull’affare racket che ha messo in ginocchio anche i D’Alessandro. E’ al carcere duro anche il boss che ha raccolto l’eredità di Esposito. Si tratta di Luigi Di Martino, alias ‘o profeta. Di Martino è stato condannato per estorsione aggravata dal metodo mafioso ed è tutt’ora imputato anche per omicidio. Con lui è finito dietro le sbarre anche il suo più fidato collaboratore, Giovanni Cesarano, ritenuto il braccio armato di ‘o profeta, nella raccolta delle estorsioni. Dopo l’arresto di Di Martino, dicono le carte dell’ultima inchiesta condotta dalla Dda di Salerno, la guida del clan è finita a Vincenzo Cesarano, detto ‘o mussone, cugino di Ferdinando. Fino a qualche giorno fa era lui l’uomo di punta del clan, il regista delle strategie criminali della cosca. Un clan fortemente indebolito dalle inchieste e dai processi. Come dimostrano i circa 100 arresti messi insieme negli ultimi 5 anni per le indagini che hanno colpito i business della cosca. Arresti ma anche sequestri e indagini capaci di far luce sulla galassia imprenditoriale costruita dai padrini grazie al reimpiego dei capitali illeciti.

Fonte:https://www.metropolisweb.it/2021/12/12/tutti-padrini-carcere-clan-cesarano-ginocchio/