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TUTTI I NOMI. Estorsioni miliardarie al Polo Calzaturiero. Non bastano i racconti di Antonio Iovine: la Dda aveva chiesto l’arresto per altre 8 persone, ma il gip ha rigettato l’istanza

TUTTI I NOMI. Estorsioni miliardarie al Polo Calzaturiero. Non bastano i racconti di Antonio Iovine: la Dda aveva chiesto l’arresto per altre 8 persone, ma il gip ha rigettato l’istanza
Secondo l’ipotesi di accusa, e dunque secondo i racconti di o’ninno erano Bruno Lanza, Verde e i due De Luca, a svolgere l’attività di esattori

CARINARO – L’altro giorno, i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno notificato nel carcere di massima sicurezza di Milano-Opera un’ordinanza di custodia cautelare che si va ad aggiungere alle molte altre in opera e anche a pene, anche di carcere a vita, già in esecuzione, al boss Michele Zagaria. Un’ordinanza, firmata dal gip del tribunale di Napoli Eliana Franco, su richiesta della dda, relativa a due diverse estorsioni, effettuate dal clan dei Casalesi, nello stesso contesto: quello del nuovo polo calzaturiero di Carinaro.

Di una prima estorsione fu vittima la società romana SOGEST srl, titolare dei lavori, che dovette versare il 5% dell’importo complessivo, pari a un miliardo delle vecchie lire su lavori che, evidentemente, ammontavano a circa 20 miliardi. Della seconda estorsione furono vittime le imprese che facevano parte del consorzio Unica, poi diventato Polo Calzaturiero società consortile. In questo caso l’importo dell’estorsione era di 250 milioni di lire all’anno, poi trasformati in 160 mila euro a dimostrazione che l’avvento della moneta europea determinò in aumento dei prezzi anche delle attività criminali.

Questa indagine prende le mosse dalle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Antonio Iovine, cioè di colui il quale, insieme a Michele Zagaria, a Francesco schiavone Sandokan, poi sostituito da Nicola Panaro e poi dal figlio Nicola Schiavone e in tempi pi u andato anche da Bidognetti, ha guidato il clan.

Attenzione, però. Sin dal primo comunicato dei carabinieri ci era risultato un pò strano che Michele Zagaria fosse l’unico indagato per un’attività estorsiva sicuramente complessa, dal punto di vista dell’organizzazione criminale degli atti intimidatori e minacciosamente petitori, che certo non poteva vedere il solo Zagaria svolgere la funzione di pianificatore, organizzatore ed esecutore. E così ci siamo messi un pò a cercare i documenti, cioè l’ordinanza dalla quale scopriamo che questa è un’indagine molto più complessa e ambiziosa di quanto non è apparsa in un primo momento, visto e considerato che la dda ha chiesto ma non ha ottenuto, anche l’arresto di altre 8 persone, tra esponenti e presunti esponenti del clan dei Casalesi.

Con loro, Zagaria e Antonio Iovine, coinvolto nella vicenda ma non destinatario di una richiesta di arresto, sono complessivamente, 10 gli indagati.

Oltre ai citati Michele Zagaria e Antonio Iovine, ci sono anche Raffaele Andreozzi, 68enne di Aversa, Carlo Benigno, 66enne di Aversa, Giuseppe Chianese, 58enne di Grumo Nevano (Napoli), imprenditori del settore calzaturiero che il gip ha considerato vittime del clan, Biagio Diana, 51enne di Casal di Principe, Augusto De Luca, 53enne di San Cipriano, Ernesto De Luca, 46enne di San Cipriano, Bruno Lanza, 46anni domiciliato ad Aversa ma attualmente detenuto e Salvatore Verde, detto tore a bestia, 47 anni di Casapesenna.

G.G.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA CHE CHIARISCE IL NUMERO E L’IDENTITA’ DEGLI INDAGATI

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PUBBLICATO IL: 6 dicembre 2016 ALLE ORE 18:04 

fonte:www.casertace.net