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TUTTI I NOMI E LE RICHIESTE DI PENA. CAMORRA. La Dda cerca di incassare la condanna di Gesualda Zagaria e di altri due imputati

TUTTI I NOMI E LE RICHIESTE DI PENA. CAMORRA. La Dda cerca di incassare la condanna di Gesualda Zagaria e di altri due imputati

A metà giungo la sentenza 

CASAPESENNA – Si è tenuta, stamane, l’udienza nel processo di camorra col rito abbreviato a carico di Filippo Capaldo, Francesco Nobis e Gesualda Zagaria, sorella del superboss di Casapesenna Michele. In aula era presente il pm della Dda, Giordano che al termine di una lunga requisitoria ha formulato le richieste di pena a loro carico. Al gup Di Palma sono stati infatti chiesti 6 anni per Gesualda Zagaria difesa dall’avvocato Angelo Raucci; 12 anni per Filippo Capaldo difeso dagli avvocati Nando Letizia e Giuseppe Stellato e 4 anni a Francesco Nobis, a sua volta assistito dall’avvocato Von Arx. 

Subito dopo è stata la volta dei difensori che hanno discusso le loro rispettive tesi. A metà giugno è attesa la sentenza.

Ricordiamo che tale processo è stato incardinato a seguito della maxi inchiesta della Dda sul cartello criminale di Michele Zagaria, che lo scorso 1 ottobre culminò con una serie di arresti.  Gesualda Zagaria, sorella del boss Michele, secondo la procura Antimafia riceveva da anni uno ‘stipendio’ di duemila euro al mese, quindi oggi risponde di ricettazione. Sempre Gesualda secondo gli inquirenti, dopo l’arresto di sua sorella Elvira, coinvolta in una vicenda che riguarda le infiltrazioni camorristiche nella gestione dell’ospedale di Caserta, aveva assunto un ruolo di maggior peso all’interno della cosca.

Tale indagine ha tentato tra le altre cose di colpire  la rete di familiari e di colletti bianchi che avrebbero agevolato – secondo la Dda – la latitanza del boss, durata 16 anni, e trascorsa nel suo paese d’origine, Casapesenna. Nel mirino della Dda, dunque oltre a Gesualda Zagaria, finirono lo scorso mese di ottobre, anche Filippo Capaldo, l’architetto Nocera e Francesco Nobis.

Per quanto riguarda Filippo Capaldo, addirittura, i magistrati basandosi sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, lo hanno considerato come  il nuovo reggente del clan dopo l’arresto di Michele Zagaria, mentre su Francesco Nobis pesa l’accusa di favoreggiamento per la creazione del bunker presumibilmente utilizzata per la latitanza del boss.

PUBBLICATO IL: 24 maggio 2016 ALLE ORE 18:27

fonte:www.casertace.net