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Trapani, l’acqua che manca e la “malavita”

21/03/2023 06:00:00

Si avvicinano le  elezioni a Trapani e il clima in città si fa via via più acceso. Il Sindaco uscente, Giacomo Tranchida, cerca di cavalcare ogni tema per la tattica che gli riesce meglio, il “noi contro tutti”, la rappresentazione della sua amministrazione quale bastione della legalità. E così ieri mattina ha chiamato di corsa i giornalisti per denunciare l’ennesimo “attentato” ai pozzi del Comune di Trapani, con la conseguente mancanza di acqua in città. Va detto che la stazione di pompaggio della città di Trapani si trova a Bresciana, località di … Campobello di Mazara. E quindi ogni accostamento, di questi tempi, è suggestivo. Tanto che Tranchida non usa mezzi termini e dice proprio che in campo c’è la “malavita”.

“Nella notte – racconta il Sindaco –  una o più persone si sono introdotte dentro le strutture di proprietà del Comune di Trapani e deliberatamente hanno effettuato delle manovre e danneggiamenti che hanno messo ko il sistema idrico cittadino».

E poi via con il mistero: “L’impianto di Bresciana si trova a Campobello di Mazara, una zona molto distante la città di Trapani. È successo, plasticamente, quello che noi dubitavamo nei mesi scorsi fosse originato da una casualità – afferma il primo cittadino di Trapani -. Nei mesi scorsi abbiamo cominciato ad insospettirci… e non ce la siamo più data come una giustificazione conseguente a continui blackout, sospensioni, allegamenti al sistema idrico, ai pozzi e ai luoghi di rilancio dell’acqua che viene da Bresciana. Una volta può esserci un blackout elettrico, una volta una serie di alluvioni che ci sono state a Trapani e nelle zone di Campobello. Ma alla lunga abbiamo cominciato a sospettare di ben altro. Onestamente non pensavamo più ad una situazione estremamente sfortunata e pertanto mesi fa ci siamo recati nelle competenti sedi. Dopo attente analisi e monitoraggi, ci siamo accorti che, soprattutto nei fine settimana, il sistema “salta” portando ad enormi problemi per i cittadini trapanesi e le imprese del territorio e per diversi giorni. Ovviamente, poi, il Comune si attiva per aggiustare l’impianto, spendendo molti soldi, e allo stesso tempo siamo costretti ad acquistare molto salatamente altra acqua da Siciliacque». 

«Avevamo già avvisato Enel che ci ha confermato che non si tratta di un problema di blackout in quella zona. Sono stati scassinati diversi cancelli – aggiunge Giacomo Tranchida – senza che, però, sia stato portato via nulla di valore se non materiale che possiamo stimare commercialmente sui 100/200 euro. Riteniamo che chi sia entrato nelle strutture non avesse l’obiettivo di effettuare una azione vandalica, perché i pozzi tra loro distano anche diversi chilometri e perché per “spengere” le pompe di rilancio bisogna interagire con una cabina elettrica molto pericolosa. Con una mossa sbagliata, si rischia la vita umana. Chi è entrato è una persona esperta che sa quali tasti toccare e che ha deliberatamente bloccato il sistema di rilancio. A che pro ???».

I tecnici del Comune hanno trovato i locali delle pompe di rilancio completamenti allagati: l’azione di manomissione ha portato ad una sovraproduzione dei pozzi che, ovviamente visto lo spegnimento delle pompe, ha portato allagamento.

«Una quota vicina tra 70% e 80% dell’acqua prodotta non arriverà in città. I dati forniti dall’ingegnere Amenta, dirigente del Comune, certificano come l’uscita dai pozzi sia di 214 litri al secondo, mentre quelli che sono arrivati alla cisterna di San Giovanello sono pari a 110 litri al secondo. Questo dato, nei prossimi giorni, ovviamente diminuirà. Questo sabotaggio, inoltre, arriva nel momento di massima produzione: per Trapani (compreso il territorio adesso del Comune di Misiliscemi) basta la produzione tra 160 e 170 litri al secondo. Teoricamente saremmo anche stati nelle condizioni di valutare la vendita dell’acqua eccedente, pari a circa 40 o 50 litri al secondo. Nella giornata odierna, poi, non possiamo neanche compensare acquistando acqua da Siciliacque per un fermo di manutenzione già programmato ai loro impianti. E allora, sembra proprio una operazione quasi scientifica di cui non comprendiamo l’obiettivo finale. A che pro fare tutto questo? Chi ci guadagna in questa operazione? E poi, perché rischiare la propria vita per fare una operazione del genere?».

Da anni segnalo la necessità di far luce sulla questione idrica del Comune di Trapani con particolare riguardo ai pozzi di Bresciana dinanzi al totale disinteresse dell’attuale amministrazione a cui, più volte, ho contestato l’acquisto di un’eccessiva quantità di acqua e un’inefficiente gestione idrica – davvero senza precedenti – che perdura da cinque anni e non può essere giustificata”. Così la candidata sindaca per Trapani Anna Garuccio interviene dopo la notizia di stamane riguardante l’ennesima problematica che interessa l’impianto che rifornisce la città di Trapani.

Da presidente della VII Commissione consiliare Controllo e garanzia – prosegue Garuccio – l’8 novembre 2022 ho eseguito un sopralluogo a Campobello di Mazara presso i pozzi di Bresciana constatando la situazione che ho poi comunicato in sede di Consiglio Comunale, invitando anche gli uffici ad intervenire. I 18 pozzi risultavano sprovvisti di contatori per l’acqua in uscita. Dispiace oggi constatare che le segnalazioni della sottoscritta sono state disattese. La Commissione ha poi evidenziato che alcune strutture ove si trovano i pozzi risultavano prive di lucchetto per la chiusura motivo per cui chiunque avesse scavalcato il cancello avrebbe potuto introdursi all’interno” .

La candidata sindaca sottolinea che “il Comune di Trapani ha acquistato, durante l’amministrazione Tranchida, 5.528.000 euro di acqua (nel 2022 1.174.401.04 euro) a causa della mancata manutenzione dei pozzi e delle condotte e, presumibilmente, anche a causa della scarsa sorveglianza degli stessi”.

Dopo anni di mie segnalazioni, anche alla Corte dei Conti e ai Revisori dei Conti del Comune, risulta fuori tempo e fuori contesto – conclude Anna Garuccio – lo stupore del sindaco riguardo l’ingresso, nella notte scorsa, di una o più persone dentro le strutture di proprietà del Comune di Trapani che hanno causato l’ennesimo danno a cittadini e attività trapanesi” .

«Accogliamo con preoccupazione quanto denunciato da Giacomo Tranchida in conferenza stampa. Prefigurare la possibilità che ci sia un disegno criminale attorno alle fonti idriche dei trapanesi è una ipotesi che va verificata con le forze dell’ordine e con la magistratura. L’acqua è un bene comune e vitale che merita il massimo della tutela». Lo ha affermato il candidato sindaco per il Comune di Trapani, Francesco Brillante dopo aver appreso i contenuti delle dichiarazioni del sindaco uscente Giacomo Tranchida.

«Siamo stati e siamo critici con l’amministrazione Tranchida relativamente alla gestione delle fonti idriche e dei singoli pozzi, alcuni dei quali rimasti privi di manutenzione per anni, con un esponenziale incremento della spesa, fin oltre i 4 milioni di euro, per l’acquisto di ingenti quantitativi di acqua dal gestore Siciliacque – continua Brillante –. Pienamente solidali con il Comune e i cittadini, però, se dietro le difficoltà che periodicamente si riscontrano nella captazione delle acque e nella gestione dei pozzi, ci fosse qualcuno che specula, lucra e asseta i trapanesi».

«Questo – conclude il candidato sindaco Brillante – non è tollerabile e rappresenta un tema ed un problema che non ha colore politico, né appartenenza».

Fonte:https://www.tp24.it/2023/03/21/politica/trapani-l-acqua-che-manca-e-la-malavita/188263