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TRAFFICO ABUSIVO DI RIFIUTI NEL VITERBESE, 15 RINVII A GIUDIZIO

VITERBO – Traffico abusivo di rifiuti nel Viterbese, quindici rinvii a giudizio. E’ quanto ha decretato venerdì il giudice per le udienze preliminari Silvia Mattei per i 15 indagati che devono rispondere, a vario titolo, di falsità ideologica in certificati commessa da persona esercente un servizio di pubblica utilità e attività organizzata per traffico illecito di rifiuti. Nel processo si sono costituiti parte civile l’associazione ambientalista Legambiente regionale, quella provinciale, la Regione Lazio, i Comuni di Castel S. Elia, di Vetralla e Capranica, il Wwf e altri privati cittadini.

L’inchiesta, conclusa nel 2005, è stata coordinata dal pm Stefano D’arma e ha scoperto un traffico illegale di 250 mila tonnellate di rifiuti speciali, pericolosi e non, provenienti da tutta Italia e aventi come destinazione finale la provincia di Viterbo, per un giro d’affari stimato sui 2,5 milioni di euro. Il pubblico ministero ha ipotizzato che gli imputati, d’accordo con altri soggetti, scaricavano forti quantitativi di rifiuti incompatibili con la destinazione a recupero mediante conferimento in siti di ripristino ambientale, per realizzare il massimo profitto.

La difesa, invece, afferma che gli imputati agivano in pieno rispetto delle norme vigenti in materia, tanto che i rifiuti arrivavano in cava accompagnati da regolari certificati di non pericolosità. L’avvocato Marco Russo, difensore del titolare dell’impianto di Capranica, aggiunge: “La relazione depositata dall’Enea al comune di Capranica il 29 settembre 2008, nell’ambito della conferenza dei servizi per la messa in sicurezza e per la bonifica dell’aera sotto accusa parla chiaro” afferma “si parla di inquinamento poco significativo rispetto ai metalli presenti nel terreno, che fanno parte dell’aspetto tipico di quel territorio. La relazione è decisamente rassicurante ed esclude comunque il pericolo di diffusione dell’inquinamento”. Prima udienza davanti al giudice monocratico il prossimo 13 maggio.
Sabrina Mechella

(Tratto da OnTuscia)