Vietato indagare su Terme Acqua Albule Spa e le sue palazzine
Di Giuliano Girlando | 28 gennaio 2013
L’abuso edilizio viene denunciato, ma chi lo denuncia finisce indagato per diffamazione. E’ un caso anomalo, come lo definiscono in città, oppure le esternazioni di un matto che vede cose che non esistono. E’ la storia di un ex avvocato in pensione Luigi Sabucci, che da anni porta avanti una battaglia di verità su una delle municipalizzate più importanti a Tivoli : le Terme Acque Albule Spa.
Da un articolo di Luca Teolato sul Fattoquotidiano.it (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/22/tivoli-societa-delle-terme-costruisce-appartamenti-ma-non-poteva/357336/) la ricostruzione iniziale della vicenda era che c’erano delle “palazzine costruite dalla Acque Albule Spa, società termale alle porte di Roma, che, per statuto della stessa società, non potevano essere edificate”.
E continua l’articolo del giornale: ”una storia nata nel 2006, quando il comune di Tivoli conferì a titolo gratuito alla società termale, della quale è azionista al 60% (il restante 40% appartiene al gruppo che fa capo a Bartolomeo Terranova), un terreno “allo scopo – si legge nell’atto – di potenziare l’offerta di ricettività turistico termale”. La società però su quel terreno ha realizzato un fabbricato che ha destinato ad uso residenziale privato, non rispettando né la delibera comunale né lo statuto stesso della Spa che non consente di svolgere attività edilizia con finalità private. Un illecito nell’illecito al quale se ne aggiunge un terzo: l’area infatti risulta elencata fra i beni demaniali non disponibili”.
Così Luigi Sabucci che ha già presentato un esposto alla Corte dei Conti proprio sulla gestione dei conti della municipalizzata del comune di Tivoli insieme alle associazione i cittadini contro le mafie e la corruzione e l’associazione antimafia Caponnetto , decide di fare una battaglia giudiziaria alla procura di Tivoli.
L’ipotesi di reato esiste , perché esiste un procedimento penale in procura a Tivoli di cui non si conosce ancora l’esito.
Però ecco il colpo di scena : la procura di Tivoli in base ad un manifesto affisso proprio da Luigi Sabucci dove si denunciava che quelle palazzine non potevano essere costruite, gli comunica il suo rinvio a giudizio con l’ipotesi del reato di diffamazione, notificandogli che il motivo è ”avere offeso l’onore e il decoro di Bartolomeo Terranova”, che come tutti ricordano anche da articoli usciti sulla stampa è il patron delle Acque Albule.
Da notare l’impossibilità della società Acque Albule a vendere quegli appartamenti è stata ribadita di recente anche da un consulente giuridico nominato dal comune di Tivoli, il quale appunto ha escluso anche che lo statuto della società stessa possa essere oggetto di modifica in modo da consentire alle Terme la costruzione e vendita di appartamenti ad uso privato.