Tivoli – Armi, droga e mafia: con 39 arresti si sgretola la “Cosa nostra” tiburtina
Giovedì, 08 Marzo 2018
AGGIORNAMENTO ORE 11:50, 8 MARZO 2018: La viabilità è tornata alla normalità. Sono stati riaperti al traffico piazzale Matteotti e via Aldo Moro. L’operazione dei Carabinieri è conclusa.
AGGIORNAMENTO ORE 10:00, 8 MARZO 2018: Viabilità rallentata a Tivoli per via dei posti di blocco e dell’operazione ancora in corso. Apertura temporanea del varco ZTL da piazza Massimo in direzione Villa Adriana, da Villa Adriana in direzione Tivoli resta attivo. Al momento via Aldo Moro è chiusa e si procede a doppio senso in viale Nazioni Unite. Non accessibile il parcheggio di piazza Massimo.
L’OPERAZIONE – Maxi-operazione frutto di una lunga indagine, avviata nel febbraio del 2016, che ha portato i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tivoli a risalire al vertice di una vasta rete che andava a comporre una vera a propria “Cosa nostra” provinciale.
E così, all’alba di oggi giovedì 8 marzo, 300 carabinieri del Comando Provinciale di Roma coaudiavati dal Nucleo Elicotteri Carabinieri, dalle unità cinofile e da militari dell’8 Reggimento “Lazio”, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia Cautelare –emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica-.
A Tivoli strade chiuse e transennate mentre l’elicottero sovrastava la città che hanno portato a 39 persone in manette, uomini e donne, tutte indagate a vario titolo per i reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, armi ed estorsioni, aggravati dal metodo mafioso. Al momento ci sono ancora 46 provvedimenti di perquisizione in corso.
È stata un’operazione lunga e articolata che si è scontrata con un muro di omertà, hanno spiegato i militari, ma che ha comunque raggiunto l’obiettivo.
Tanto riserbo non era che la conseguenza del timore che l’organizzazione criminale suscitava sul territorio. Infatti, i balordi gestivano le piazze di spaccio di Tivoli e Guidonia con la violenza.
Le operazioni sono andate così: per prima cosa i carabinieri hanno sequestrato 1 kg di cocaina a due giovani pusher, intuendo che sopra di loro vi fosse un’organizzazione ben più grande.
I due erano infatti una piccola parte del nucleo che oggi è stato sgretolato e per di più i carabinieri hanno scoperto che alla dirigenza vi era una rete con legame famigliare.
L’organizzazione deteneva le piazze dello spaccio delle due città con “la politica del terrore”: i carabinieri descrivono lunghi atti di aggressioni e minacce a pusher concorrenti o a clienti “in debito”. Si è anche arrivati a violenti pestaggi per ottenere il pagamento dei debiti di droga.
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fonte:http://www.tiburno.tv/