Oggi il Comune di Bologna celebra la 19°“Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie”.
Abbiamo approvato un Ordine del Giorno per esprimere solidarietà alle vittime delle mafie presentato dalla Presidenza del Consiglio comunale.
Questo di seguito il mio intervento a sostegno dei testimoni di giustizia:
“Noi oggi stiamo votando questo ordine del giorno per esprimere solidarietà alle vittime della mafia. Tra le vittime vi sono i testimoni di giustizia, la categoria più fragile. Persone normali, chi fa il magistrato, il poliziotto, il sindaco, il giornalista, in una certa misura mette in conto i rischi del mestiere, dicevo, queste sono persone normali che si trovano loro malgrado stritolate nei meccanismi della mafia e che decidono di non starci. Persone che non provengono da ambienti malavitosi, che sono integrate nel tessuto economico e sociale del paese e che hanno assistito a eventi criminosi, o che hanno attività imprenditoriali e per le quali subiscono estorsioni e minacce.
La nostra solidarietà è un gesto doveroso, questo consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a Pino Masciari, ha testimoniato vicinanza alla figlia di Lea Garofalo, ma non bastano le parole, servono fatti concreti. Fatti che mancano. I testimoni di giustizia, la cui figura sarà legislativamente riconosciuta solo nel 2001 con la legge 45 nata dalla precedente legge per i collaboratori di giustizia (i pentiti per intenderci), si trovano abbandonati a loro stessi.
Rita Atria, giovanissima, a 17 anni denuncia, rinuncia agli affetti, a 18 anni si suicida in seguito alla strage di via D’Amelio sentendosi completamente abbandonata.
Pino Masciari, imprenditore edile che denuncia le estorsioni subite. Nonostante il programma di protezione attivato nel 1997 spiega il suo calvario: “accompagnamenti con veicoli non blindati, con la targa della località protetta, fatto sedere in mezzo ai numerosi imputati denunciati, intimidito, lasciato senza scorta in diverse occasioni relative ai processi in Calabria, registrato negli alberghi con suo vero nome e cognome, senza documenti di copertura. Troppi episodi svelano le falle del sistema di protezione che dovrebbe garantire sicurezza per lui e la famiglia“. Lo stato istituisce la figura del testimone di giustizia e inizia il tira e molla tra revoche e ricorsi che lo vedono dentro a fuori dal programma di protezione. In tutto questo le sue aziende di costruzioni subiscono un duro stop.
Gaetano Saffioti, vissuto al nord e a Bologna dal 1993 al 2001, imprenditore nel settore dell’edilizia, denuncia nel 2002 le estorsioni subite, la sua vita diventa blindata, perderà molte commesse, dipendenti, amici.
Questa mia non vuole essere una lista completa dei testimoni di giustizia, l’intento è quello di spiegare come l’attuale legge sia inadeguata a far fronte alle condizioni di solitudine e abbandono in cui versano coloro che decidono di fare la cosa giusta e che, fornendo informazioni utili alle indagini mettono, a rischio la loro vita, quella dei loro familiari e il loro lavoro. Inadeguata a tal punto che persone come Luigi Leonardistanno ancora aspettando che gli venga riconosciuto lo status di testimone di giustizia. Leonardi, imprenditore napoletano, a causa delle estorsioni, ha perso due fabbriche, i negozi e la casa. Negli anni ha subito minacce ed è stato sequestrato. Le sue dichiarazioni hanno portato a due processi. La sua famiglia non gli rivolge più la parola da 5 anni. E’ di ieri l’ultimo articolo che racconta la suastoria di 12 anni di denunce, e dove emerge che “lo Stato lo ha lasciato solo. In balia di una camorra spietata che lo minaccia e che lo vorrebbe eliminare … Uno Stato indifferente, verso la condizione dei testimoni di giustizia, che volta la testa, rendendosi complice e connivente, lasciando passare il messaggio che la mafia vince. Un messaggio terribile: che la denuncia non serve a niente, se non a peggiorare le proprie condizioni. A “cacciarsi nei guai”.””
Questo il testo dell’ordine del giorno, i grassetto l’emendamento sui testimoni di giustizia che ho chesto di aggiungere. In fondo al post ci sono altri link di approfondimento.
Oggetto: Ordine del giorno per esprimere solidarietà alle vittime delle mafie presentato dalla Presidenza del Consiglio comunale.
Il Consiglio Comunale
PREMESSO CHE
– il Comune di Bologna è da tempo impegnato sui temi della cultura della legalità, trasparenza, promozione della cittadinanza responsabile, inoltre collabora ed opera con altre Istituzioni e con le Forze dell’Ordine per la prevenzione e il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa;
– il 21 marzo 2013, a Bologna, è stato inaugurato presso il quartiere Porto, lo Sportello di valenza cittadina “Sos Giustizia”, servizio di ascolto, orientamento ed eventuale accompagnamento alle vittime dell’oppressione criminale, servizio svolto in collaborazione tra il Comune di Bologna (Città che aderisce ad Avviso Pubblico), l’associazione Libera, e finanziato all’interno delle iniziative di Accordo di Programma siglato tra il Comune e la Regione Emilia Romagna.
VISTO CHE
– il Consiglio comunale ha scelto di celebrare ogni anno, in seduta solenne, la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, in recepimento della Legge regionale n. 3/2011;
– nel corso della prima seduta solenne a ciò dedicata, il 21/3/2012, si è svolta la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria a Pino Masciari, in riconoscimento del coraggio dimostrato nel ribellarsi al sistema della criminalità organizzata e mafiosa, anche a discapito della sicurezza propria e dei familiari;
– il Consiglio ha mantenuto alta l’attenzione sul tema, con l’approvazione all’unanimità di due ordini del giorno, per aderire allacampagna di solidarietà “Io mi chiamo Giovanni Tizian” – giovane giornalista,autore di un libro sulla commistione tra criminalità organizzata, Istituzione e mondo produttivo nelle regioni del Nord (Odg. n.92 del 16/1/2012) – e per intensificare la lotta alla mafia e all’illegalità, particolarmente nei sub-contratti (Odg. n. 55 del 23/9/2013);
-parimenti è stato approvato all’unanimità dal Consiglio il gemellaggio istituzionale tra le città di Bologna e di Pollica, per mantenere viva la memoria di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica e vittima della criminalità organizzata, nonché per promuovere un costante impegno culturale e civile sui temi della legalità e della convivenza civile (Odg. n. 224 del18/6/2012);
-la Commissione Consiliare “Attività produttive, Commerciali e Turismo con delega al Lavoro ed alla Legalità”, dal 2011 ad oggi ha svolto attività promosse da tutti i Gruppi consiliari per affrontare i fenomeni legati alla promozione della trasparenza e legalità, alla emersione del lavoro sommerso ed irregolare, al contrasto alla corruzione, alla contraffazione ed abusivismo nel settore commercio, al gioco d’azzardo. La Commissione ha inoltre sostenuto i provvedimenti di contrasto alle infiltrazioni perchè volti alla valorizzazione e controllo del territorio, alla lotta al degrado, alla rivitalizzazione e riqualificazione del tessuto produttivo e commerciale anche in riferimento ai propri mercati patrimoniali, all’applicazione della trasparenza della filiera amministrativa nelle gare, appalti e sub appalti, al fronteggiamento delle crisi di settore ed aziendali, alla promozione della buona occupazione coinvolgendo Istituzioni, il Corpo di Polizia Municipale, le Forze dell’Ordine, esperti e servizi di settore privato e del no profit, le Forze sociali.
RIBADISCE
–l’importanza di testimoniare nella vita quotidiana e con l’impegno di tutti, cittadini ed istituzioni, la cultura della legalità ed il contrasto alle infiltrazioni mafiose, poiché solo con un messaggio corale e quotidiano si può rafforzare la cultura della legalità e dare coraggio e sprone di denuncia e ribellione a chi vive in territori dove il fenomeno mafioso è fortemente radicato;
-l’importanza che lo Stato assicuri sostegno economico, giuridico e protezione ai cittadini che denunciano le illegalità mafiose;
RICORDA
–con commozione e riconoscenza tutte le vittime delle mafie, cittadini che con il loro impegno e coraggio si sono opposti alla illegalità;
ESPRIME
– solidarietà e vicinanza ai Sindaci e agli Amministratori che combattono il fenomeno della criminalità organizzata e mafiosa e che si oppongono ad esso con il loro operato quotidiano, sostenendo così la presenza dello Stato e la cultura della legalità;
– solidarietà ai magistrati antimafia che, anche mettendo a rischio la propria vita, si impegnano quotidianamente per contrastare le infiltrazioni ed il radicamento mafioso;
– solidarietà a tutti gli agenti delle Forze dell’Ordine, impegnati quotidianamente, a rischio della propria incolumità personale, nella difesa della legalità e delle istituzioni democratiche, compito sempre assolto con coraggio e profondo senso del dovere;
– solidarietà ai giornalisti impegnati, anche a nocumento della propria vita, a documentare un fenomeno così ampio ed articolato ed apprezzamento per il loro impegno civile, fondamentale per denunciare l’operato della mafie, sensibilizzare l’opinione pubblica e dare coraggio e sostegno alla cultura della ribellione nei confronti dei fenomeni mafiosi;
– solidarietà ai testimoni di giustizia i quali, collaborando con lo Stato al fine di fornire informazioni utili alle indagini, mettono a rischio la propria vita e quella dei propri familiari, nonchè il loro lavoro;
– apprezzamento per l’opera di formazione delle giovani generazioni, portata avanti in collaborazione con il mondo scolastico da numerose associazioni impegnate nel promuovere la cultura della legalità;
CONDANNA
tutte le intimidazioni e le minacce operate da diversi esponenti mafiosi, sia quelle recentemente indirizzate contro il pool di Palermo, che quelle rivolte a tutti gli operatori di giustizia del nostro paese;
INVITA
-il Sindaco e la Giunta ad ampliare le iniziative formative in favore delle giovani generazioni, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, il mondo scolastico cittadino e metropolitano e le associazioni impegnate nel promuovere la cultura della legalità;
-la Presidenza del Consiglio comunale a farsi promotrice della diffusione dell’Ordine del Giorno presso gli altri enti locali del nostro territorio, la Regione Emilia-Romagna, i parlamentari bolognesi e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Link di approfondimento
Proposte per la sicurezza a Bologna
Uno dei temi caldi di questa città è la sicurezza. A questo proposito abbiamo iniziato un percorso in consiglio comunale dove ogni gruppo ha avanzato le sue proposte che verranno poi elaborate dall’amministrazione. Oggi in Consiglio Comunale il Sindaco ha relazionato in merito.
Questo è l’elenco delle proposte che ho inviato io, non ha la pretesa di essere esaustivo, è solo un tassello di un lavoro molto più ampio fatto a più mani, ho quindi evitato di inserire idee già proposte da altri, e ho aggiunto quello che secondo me mancava.
Ex bar Otello: un intreccio strano
Lunedì in Consiglio Comunale, ho fatto un intervento di inizio seduta per richiamare l’attenzione sul tema sicurezza nella città di Bologna. Il recente sequestro dell’ex Bar Otello mostra quanto sia vulnerabile la nostra città alla criminalità, nella vicenda infatti sono coinvolti ex pregiudicati di ‘ndrangheta. Insieme all’intervento ho presentato un ordine del giorno in merito all’accessibilità degli Atti del Comune attraverso la rete internet, questo consentirebbe di agevolare l’azione di prevenzione e contrasto da parte dei reparti investigativi e della magistratura che con un colpo d’occhio potrebbero scorgere i “soliti sospetti”.
Legge popolare sul gioco d’azzardo, il Comune promuove la raccolta firme
La legge popolare mira a tutelare la salute delle persone e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata. Vuole inoltre dare più potere ai sindaci nell’autorizzazione di sale e l’installazione di slot machine e videolottery, rendere tracciabili i flussi finanziari del settore e porre limitazioni per le concessioni.
Presa Diretta: Testimoni di Giustizia
TESTIMONI DI GIUSTIZIA” è un’inchiesta particolarmente delicata, in cui gli inviati del programma di Riccardo Iacona sono andati a conoscere i tanti testimoni di giustizia che con le loro denunce hanno contribuito a fare arrestare centinaia e centinaia di mafiosi. Sono emerse storie davvero incredibili, mai viste prima: non solo quelle dei testimoni di giustizia che hanno pagato con la vita la scelta di raccontare allo Stato quello che sapevano, quello che avevano visto, come Lea Garofalo, moglie di un boss della ‘ndrangheta, uccisa nel 2009. Verranno raccontate anche le storie dei testimoni di giustizia che, da quando sono entrati nel “programma di protezione”, hanno perso tutto: casa, lavoro, città, senza avere in cambio la possibilità di una vita diversa. Come Carmelina Prisco o Pino Masciari. E le storie di chi ha rinunciato alla propria identità, come Piera Aiello o Giuseppe Carini, che oggi vivono con nomi diversi. Verranno mostrate le difficili esistenze dei testimoni di giustizia che ancora vivono, sotto scorta, nei loro luoghi di origine. Isolati dalle comunità e dimenticati dallo Stato. Sono le storie di Tiberio Bentivoglio di Reggio Calabria, di Nello Ruello di Vibo Valentia, di Ignazio Cutrò di Bivona, in provincia di Agrigento. Nel frattempo, gli organici dei magistrati e degli uomini delle forze dell’Ordine che combattono la battaglia contro la Mafia, vengono progressivamente ridotti. Storie di veri “eroi” civili, che lo Stato sembra aver dimenticato. Una vera e propria sconfitta per l’Antimafia, una vittoria per la Mafia