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Testimoni di Giustizia in sit in nei pressi di Palazzo Chigi a Roma mercoledì 11 giugno dalle ore 10 in poi. Siamo arrabbiati nei confronti di questo governo di ingrati ed irresponsabili

I testimoni di giustizia annunciano un sit-in a Palazzo Chigi
A quasi un anno dall’entrata in vigore della legge 125 mancano i decreti attuativi per dare il via libera alle assunzioni nella pubblica amministrazione
Pubblicato il 9 giugno 2014 da redazione in Giustizia // Nessun commento

I testimoni di giustizia si appellano al premier Matteo Renzi e annunciano una manifestazione, davanti a Palazzo Chigi, per mercoledì 11 giugno. La legge 125 del 2013, che prevede la possibilità che possano essere assunti nella pubblica amministrazione sta per compiere un anno, ma manca ancora il decreto attuativo, così come la costituzione della Commissione centrale.

«Ci vediamo costretti a chiedere al premier di intervenire presso i suoi ministri – spiega in una nota Luigi Coppola, del gruppo testimoni di giustizia campani – per far ricostituire la commissione centrale ex articolo 10 e per rendere attuativa la legge 125 del 2013 per l’assunzione dei testimoni di giustizia presso la pubblica amministrazione». I testimoni di giustizia annunciano che saranno sotto Palazzo Chigi in sit-in permanente «finché Renzi non prenderà un impegno ufficiale a risolvere i tantissimi problemi che affliggono noi e le nostre famiglie».

«Chiederemo a Renzi – aggiunge Coppola – di farsi nostro garante, ovvero garante della legalità, quella parola che la politica usa ma non pratica. Ci sentiamo di essere gli unici a poterne parlare visti anche gli ultimi avvenimenti all’interno di vari schieramenti politici. La stessa politica che ci odia e ci calpesta, ma noi non ci arrendiamo e non arretriamo di un solo passo e siamo convinti che Renzi colloquierà con noi senza trincerarsi nel palazzo come altri fanno di consueto, tipo Alfano. E’ questo il motivo – ha concluso il coordinatore dei testimoni di giustizia campani – che ci ha spinto ad andare direttamente dal presidente del consiglio e ci auguriamo che altri testimoni di giustizia si uniranno a noi».

L’associazione Antonino Caponnetto ha presentato un esposto alla Procura di Roma, che è stato inviato per conoscenza anche al presidente della Repubblica, in merito alla mancata costituzione della Commissione centrale. «Sono circa 4 mesi che si è insediato il nuovo Governo – scrive nell’esposto l’associazione – e questo non ha ancora provveduto a ricostituire la Commissione Centrale ex art. 10 preposta a decidere in materia di questioni economiche, amministrative e di inserimento sociale dei Testimoni di Giustizia (ed anche dei Collaboratori). Lo stesso Servizio Centrale di Protezione, che dipende da tale Commissione, non è, di conseguenza, in grado di operare. Questo gravissimo comportamento omissivo sta determinando una situazione allarmante in quanto i Testimoni e i Collaboratori di Giustizia,vedendosi trascurati e con i loro drammatici problemi irrisolti, potrebbero per reazione interrompere la loro collaborazione con la Giustizia e rifiutarsi di confermare le accuse nei confronti dei mafiosi, facendo, così, crollare tutto l’impianto accusatorio nei processi».