TERRACINA: UNA SITUAZIONE DRAMMATICA!
NOTE E CONSIDERAZIONI DI TERESA CAMPI, UNA CITTADINA PERBENE ED ANIMATA DA SPIRITO DI SERVIZIO CHE SI PRESENTA CANDIDATA ALLE ELEZIONI PROVINCIALI NELLA LISTA DELL’ITALIA DEI VALORI.
Teresa Campi, insegnante, scrittrice, militante di associazioni pacifiste ed umanitarie, iscritta all’Associazione antimafia “A. Caponnetto”, impegnata nelle battaglie civili.
Negligenza, rifiuti, malversazioni, debiti pregressi, incendi dolosi, intimidazioni e penetrazione della criminalità organizzata, violenza e bullismo giovanile. E suicidi: questa la tragedia sociale che si sta consumando a Terracina – una opulenta mangiatoia per pochi- i cui rifiuti pullulano a cielo aperto, dal fetore forte. Terracina è uno dei ‘Galata morente’ della Regine Lazio- la famosa statua del guerriero celtico che si accascia sul proprio scudo. Insopportabile alla vista di quanti desidererebbero tutelare il dono dell’ antica bellezza e dell’orgoglio dei suoi abitanti, di quanti vorrebbero proteggerla ripristinandone l’integrità, la sua antica anima repubblicana, democratica ed antifascista. Scorrono immagini scomposte dettate dalla malinconia di quello che era questa città- e di cui restano solo la vista dell’orizzonte così come ne scriveva Pasolini o Goethe- le virtù di solidarietà dei suoi cittadini all’indomani della seconda guerra mondiale, quando fra le macerie i suoi abitanti si aiutavano l’un l’altro a cercare le ossa dei propri morti e a condividere il tozzo di pane. Chi ricorda la bottega di Milena a Terracina Alta, di fronte al Capitolium -che faceva credito a tutti, anche a chi comperava mezzo etto di mortadella.
Ecco, la città oggi, alle soglie del 3000, come se fosse stata bombardata di nuovo: il centro storico mangiucchiato da insediamenti di ristorazione e di altre attività a dir poco inquietanti. Basta scendere da Posterula e guardare il mare che non è più quel mare, la sua spiaggia non è più quella spiaggia, il suo sottosuolo e la sua aria sono un ammasso di stratificazioni di sostanze inquinanti di tutti i tipi e di tutti i veleni. E quell’odore di gelsomino, alla posta dei cavalli a via Roma? Chi se lo ricorda? A parte i torturatori della città, i suoi abitanti vagano in una parte cospicua devastati nelle coscienze e nelle intelligenze da un potere bieco e corruttore gestito da governanti abituati a conquistare il consenso con promesse raramente mantenute.. Ora non si scherza più. Siamo passati alle maniere forti. La catena degli incendi dolosi ne sono una riprova. Come si può rispondere alle intimidazioni contro gli imprenditori locali che stanno per essere espropriati dal loro territorio per fame di mafia che viene dal sud e che ha trovato radicamenti locali?Come controllare i fiumi di denaro provenienti dalla pratica dell’usura? Come fermare il ricilcaggio di denaro sporco?Vista la ex vocazione turistica del ‘galata morente’ perché si continua a riempire Terracina di edilizia privata, speculativa e selvaggia che non tiene conto della domanda??? Quale spirito suicida ha ridotto la costa ad una groviera di formaggio?
Come fermare la violenza dei bulli a Piazza della Repubblica? Come recidere la mano palazzinara che con i piani di lottizzazione vorrebbe sventrare la città a forza di residence quando la città ha bisogno di edilizia popolare? Chi ha messo mano alla pista ciclabile di Borgo Hermada, già dissestata dalle erbacce che erompono dai marciapiedi? Si tratta di un uso improprio del denaro erogato dalla Regione Lazio? E pensare che i cittadini di quel Borgo percepiscono gli immigrati come stupratori di vergini e non vedono la trave nell’occhio: i mascalzoni che hanno nel tempo privato Borgo Hermada di un vero piano urbanistico, mozzandone la sua crescita economica, tanto da indurre le rare aziende virtuose come l’Euromeccanica di Nelson Mazzer ad andare ad investire in località Mazzocchio. Quali sono i dati drammatici sulla disoccupazione giovanile? Li vedi ciondolare per parecchi minuti tutti i giorni, i ragazzi di Terracina, ‘ i galatini morenti’ sui marciapiedi di una fra le più squallide stazioni ferroviare italiane, quella di Monte San Biagio, con il telefonino a sinistra e il panino a destra, perenni migranti, annoiati, alla ricerca spamosdica di paradisi artificiali e letali… Cambiamo zona, arriviamo sulla Pontina. Perché si sono fermati da circa 4 mesi i lavori nel terreno di proprietà della ex fabbrica di lavorazione dei pomodori? Quale “provenienza” ha il denaro di quell’investimento?Ma la nota più dolente, il pugnale più affilato, è nascosto a Piazza Municipio. Prima domanda inquietante: cosa si nasconde “dietro” il suicidio inquietante dell’ex Segretario generale? Quale sono i criteri adottati dall’amministrazione comunale terracinese nell’espletamento delle gare pubbliche e quali sono le ragioni che hanno determinato l’espulsione dal nostro tessuto produttivo delle imprese locali a tutto vantaggio di imprese venute dal casertano?
Dissesto economico: a quanto ammonta il debito pubblico? Dato che non esiste un sistema meccanizzato dei conti, lodevole è il lavoro della Corte dei Conti sugli sbilanci del 2006. Un buon lavoro da parte mio e il senso della mia vicinanza a tutti coloro che stanno svolgendo indagini circa il suicidio di Marino, sulla questione dell’assunzione degli interinali da cui sono scaturiti sette iscritti al registro degli indagati (fra i quali c’è chi ha acquistato immobili del valore di centinaia di euro). Altra domanda interessante: perché alcuni dipendenti comunali condannati e mai arrestati provenienti dalla ex tangentopoli del 2000, non sono ancora stati rimossi dal loro incarico? Perché ci sono 33 dirigenti, uno per ogni tre impiegati?
Quando verranno retribuiti i lavoratori delle cooperative sociali, senza stipendio da nove mesi? E le maestre d’asilo di Borgo Hermada? Cosa spiegheranno ai loro piccoli alunni? Che la scuola chiude?
Data la rete tentacolare del malaffare nessun partito politico può erigersi a moralizzatore della questione pubblica se non ha al suo seguito il cittadino onesto e ‘risvegliato’ alla verità del suo territorio. Che ha smesso di sperare al posticino al sole -tanto non c’è- Ognuno a questo punto dovrebbe agire, ognuno fare la sua piccola grande battaglia -e non è solo questione di dignità personale. Personalmente vorrei tornare ad essere fiera di essere nata qui. Cosa fecero i giacobini all’indomani della rivoluzione francese? Istituirono un Comitato di Salute Pubblica, una buona idea. Oggi si chiamerebbe ‘patto di sicurezza’ con le unità di Prefettura,… come è successo a Cisterna.. Tanto si potrebbe fare, se i cittadini smettessero di delegare ad altri il peso dell’angoscia della propria impotenza. Una sorta di riscossa civile e morale. Uno scatto di orgoglio. Di questo ha bisogno Terracina.
Teresa Campi