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Terracina: il fenomeno mafioso. Le nostre maggiolri preoccupazioni: le carenze istituzionali e politiche

TERRACINA: UN’ALTRA SITUAZIONE PARTICOLARE DA INDAGARE A FONDO. ANCHE IN RELAZIONE AI COLLEGAMENTI CON FONDI, SAN FELICE CIRCEO (… E SABAUDIA… ). E L’AVERSANO, OLTRECHE’ IL BENEVENTANO.

Chi conosce la situazione e sa leggerla capisce subito che ci sono dei collegamenti molto stretti sull’asse Terracina, San Felice Circeo, Fondi, (ed anche Sabaudia… ).

E… Casal di Principe e la zona di Aversa…

Lo sanno bene i carabinieri, la polizia di stato, la guardia di finanza ed i corpi speciali.

Forse non lo sa la maggioranza dei terracinesi che continuano a credere di vivere in una sorta di isola felice.

Il problema delle infiltrazioni mafiose non riguarda solamente i settori della ristorazione, del commercio in genere, alberghiero e dell’edilizia.

Il problema riguarda l’economia in generale.

Quello che inquieta non è tanto il fatto che alcuni esponenti della politica facciano finta di non vedere, di non sapere e di non sentire, quanto, soprattutto, la carenza e l’inadeguatezza degli strumenti che lo Stato mette a disposizione per far sì che questo fenomeno diventi irreversibile ed investa tutto l’impianto istituzionale, politico, sociale ed economico.

Il rischio c’è, tenuto conto, soprattutto, del livello di guardia molto basso della classe politica in generale.

Una classe politica molto vecchia, non preparata e disattenta, quindi, di fronte alle mutazioni della società, troppo assillata dai problemi di potere e non abbastanza attenta alle dinamiche di una società in continua evoluzione. O involuzione, che dir si voglia

Lo spostamento ora dei Cantieri Navali Rizzardi da Sabaudia a Terracina, la realizzazione del porto di cui si parla a Badino, l’approvazione della C 2 da parte della Regione Lazio, comporteranno una rivoluzione dell’intero assetto economico, urbanistico, sociale del territorio.

E qui non servono solo i tecnici, quelli bravi ed onesti, per disegnare un quadro di sviluppo corretto e compatibile con le vocazioni e le potenzialità dell’area ed evitare un suo uso distorto. Occorrono, soprattutto, sentinelle attente e capaci che sappiano individuare deviazioni, condizionamenti, appropriazioni e quant’altro… E tanta volontà di… evitare il disastro, alla stregua di quanto è successo già a Fondi..

Sentinelle che sappiano e vogliano, insomma, evitare che le mafie riescano a mettere le mani anche su quel po’ di economia che non sono riuscite finora ad accaparrarsi.

E qui il problema si complica.

Non vediamo, infatti, emergere, purtroppo, quegli anticorpi necessari per fronteggiare l’evoluzione del fenomeno.

Speravamo tanto che la recente festa in piazza promossa dal Partito Democratico locale sviscerasse a 360 gradi tale problema.

Siamo rimasti fortemente delusi. Un’occasione sprecata, al di là dei soliti luoghi comuni, la genericità dei riferimenti, i mancati approfondimenti. Peccato.

Non ne capiamo, francamente, le ragioni.

Vorremmo avere noi gli strumenti, i mezzi, le condizioni per fare anche a Terracina quello che abbiamo fatto e stiamo facendo in alcuni comuni del sud e del nord del Lazio, , sopperendo alle carenze di talune istituzioni e della politica.

Ma non possiamo, peraltro, snaturare la nostra Associazione trasformandola in agenzia investigativa.

Noi abbiamo il compito-dovere di collaborare con le forze di polizia e con la magistratura, con le istituzioni preposte, e non di sostituirci ad esse.

Ma quanta amarezza nel constatare che la politica, tutta o quasi, non è per niente attenta al fenomeno drammatico della criminalizzazione dell’economia!

Speriamo che i cittadini si avvedano del pericolo, prima di cadere nel baratro!