Terracina è stata individuata da tempo come una delle quattro città del sud pontino il cui territorio è il più infiltrato dalle mafie. Non lo diciamo noi, ma la Procura Nazionale Antimafia.
Quello che ci inquieta, di fronte a tale situazione, sono, prima, l’atteggiamento negazionista dell’Amministrazione Comunale, con il suo Sindaco in testa Nardi e, soprattutto, l’assoluto silenzio, poi, della stampa, dei partiti, dell’opinione pubblica sull’argomento.
In un confronto televisivo fra noi ed il Sindaco Nardi di qualche tempo fa, questi, di fronte alle nostre analisi e denunce, mostrò di cadere dalle nuvole. Quasi a dire: non è vero quello che voi sostenete.
Di norma, quando noi parliamo abbiamo elementi nelle mani per sostenere le nostre tesi.
Ovviamente, intuizioni, sospetti, osservazioni sul campo, ma elementi. Spetta, poi, alle forze dell’ordine trovare i riscontri. E, purtroppo, non raramente notiamo che questo accade. E, a Terracina, tolta la buona volontà e le capacità individuali di qualche singolo operatore delle forze dell’ordine locali, peraltro non valorizzato appieno, i comandi locali non eccellono per attivismo e qualità delle indagini. Avevamo sperato nelle capacità e nella voglia di fare della nuova dirigente del locale Commissariato, un funzionario peraltro simpatico oltreché capace, ma un fastidioso incidente capitatole l’ha distolta dal suo lavoro da parecchio tempo.
Rita Cascella aveva capito che la lotta alle mafie si fa con le INDAGINI PATRIMONIALI e stava cominciando a lavorare bene su questo versante.
Difatti ci fu subito una forte reazione di Nardi che contestò quanto ella disse.
Noi partimmo con degli input indicando alcune piste:
le tante “residenze anagrafiche” campane;
i passaggi di proprietà di appartamenti, esercizi commerciali, alberghi;
i piani di lottizzazione edilizi;
le varianti urbanistiche;
gli appalti ed i subappalti.
Nessuno finora si è posta la domanda del “perché “di tante presenze di ditte del casertano (ed anche del beneventano, in misura minore) e, in particolare, di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa ecc.. Nessuno si è posta la domanda circa l’opportunità di andare a verificare se per i lavori di “somma urgenza” vengono utilizzate ditte terracinesi o meno.
Nessuno si pone la domanda del perché, a fronte di una disponibilità immobiliare massiccia, si continua a cementificare, a devastare il territorio uccidendone le vocazioni, con 6-7 piani di lottizzazione… A chi servono tutte queste nuove case?
Noi siamo fortemente preoccupati per la situazione di Terracina. La nostra preoccupazione aumenta in considerazione di quanto avviene a livello amministrativo ed investigativo. E giudiziario. Parliamoci chiaro:
un Segretario generale del Comune si è ammazzato (e quando uno si ammazza a quei livelli non è di certo per pazzia, come si tende a far credere. Lo si è tentato di fare prima per il Capitano della Guardia Di Finanza Fedele Conti, poi con Il Dr. Martino. Finiamola; e quando diciamo “finiamola”, qualcuno sa a chi è diretto… );
la situazione finanziaria del Comune è nota a tutti; non si possono pagare nemmeno i servizi essenziali;
di quella organizzativa e burocratica non parliamo, con decine di “apicali” che non stanno nemmeno in Comuni con oltre centomila abitanti.
Speriamo che gli investigatori che stanno conducendo le indagini scaturite dal suicidio di Martino stiano scavando bene in tutti i meandri della cattiva amministrazione.
A Terracina ci sono alcuni bravi investigatori – pochi in verità- ma sono sottoutilizzati.
E, poi, c’è sempre in piedi il problema delle strategie e delle tecniche investigative e giudiziarie. Fino a quando si continuerà ad operare con un’ottica da “ordine pubblico “non si tirerà mai il ragno dal buco. Bisogna lavorare sui “capitali”, andando a scovare nelle banche, nelle finanziarie, nelle movimentazioni, nei rapidi arricchimenti, come ha fatto il nuovo comandante provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, che è partito dalla constatazione del gran numero di macchine di lusso a fronte di una situazione economica generale di depressione (quando un Comandante ha le qualità!).
Bene, allora, l’arresto dei due usurai operato l’altro giorno dai carabinieri. Bravo Comandante.
Ma il problema è solo quello? Terracina è devastata dall’usura e, leggendo talune carte di qualche caso già noto, può intravedersi qualche filone che porta a qualche comune vicino e, forse, oltre Garigliano. Sbagliamo?
L’”antimafia del giorno dopo”, antico problema che ci porta a scontrarci con tutti.
La lotta alle mafie, quella militare e quella più pericolosa dei salotti, dei professionisti, dei colletti bianchi, si fa “prima”, non “dopo”, quando la frittata è fatta.
LAVORO D’INTELLIGENCE ED INDAGINI SUI PATRIMONI: questo va fatto a Terracina, come a Fondi ed altrove.
Perché citiamo Fondi? Secondo noi seguendo qualche filone, potrebbe esserci qualche… collegamento. Non tocca a noi individuarlo!…