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“Tangenti per autorizzazioni”, indagati Sergio Vella e funzionario Regione

Secondo l’accusa l’imprenditore, per avere le autorizzazioni, avrebbe versato direttamente o indirettamente 1 milione di euro alle società del figlio del dirigente regionale

19/11/2022

Da Redazione

Avrebbe aiutato un imprenditore del settore dei rifiuti ad avere in tempi rapidi le autorizzazioni ambientali.

Dopo l’inchiesta sulla corruzione scattata le scorse settimane al dipartimento regionale di protezione civile un’altra indagine è stata avviata dalla Guardia di finanza con un ‘faro’ acceso sull’assessorato regionale dell’Energia della Regione Siciliana. Militari del nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo hanno eseguito un’ordinanza nei confronti di due indagati: Marcello Asciutto, 60 anni di Monreale, all’epoca funzionario nel dipartimento Acqua e rifiuti e attualmente all’assessorato Agricoltura, e l’imprenditore Sergio Vella, 53 anni di Agrigento.

Per il dipendente pubblico il Gip, Ermelinda Marfia, ha disposto l’obbligo di dimora mentre per l’imprenditore il divieto di esercitare attività d’impresa per un anno.

Secondo l’accusa, sostenuta dalla Procura di Palermo (procuratore aggiunto Sergio Demontis e sostituti Claudia Ferrari e Gianluca De Leo) in cambio delle autorizzazioni ambientali avute in tempi celeri l’imprenditore avrebbe investito, direttamente o tramite familiari e imprese a lui riconducibili, circa un milione di euro in due società di Milano impegnate in attività di trading finanziario, amministrate dal figlio del pubblico funzionario.

Dalle indagini sarebbe merso che l’imprenditore avrebbe cercato altri investitori con grosse disponibilità finanziarie per ampliare il portafoglio clienti delle società di investimento e garantire alle stesse una maggiore visibilità e una crescita significativa dei capitali investiti, consentendo al figlio del pubblico funzionario di ottenere rilevanti compensi dalla sua attività di amministratore.

L’inchiesta tra le sue pagine annovera anche una vicenda riguardante una delle società milanesi del figlio di Asciutto dove stava  per diventare presidente l’ex ministro Angelino Alfano. Era tutto pronto, ma l’arresto del funzionario, a dicembre 2020, fece saltare l’accordo. Alfano si tirò indietro. Non voleva in alcun modo essere collegato, neppure lontanamente e indirettamente, alle vicende del dipendente regionale.

Fonte:https://www.grandangoloagrigento.it/giudiziaria/tangenti-per-autorizzazioni-indagati-imprenditore-agrigentino-e-funzionario-regionale