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Strage delle Fontanelle e duplice omicidio di Marano. Guerra nella Sanità ricostruita dagli inquirenti

  Strage delle Fontanelle e duplice omicidio di Marano. Guerra nella Sanità ricostruita dagli inquirenti
Strage delle Fontanelle e duplice omicidio di Marano. Guerra nella Sanità ricostruita dagli inquirenti
In carcere Antonio Genidoni, Addolorata Spina e Vincenza ed Emanuele Esposito: a piede libero i killer dei due meccanici

di REDAZIONE

NAPOLI. Un intreccio tra la strage alla Sanità e il duplice omicidio di Marano,vendetta trasversale per l’agguato mortale a Giuseppe Vastarello e Salvatore Vigna. Le indagini sono andate avanti in tempi da record per la giustizia italiana e la svolta con gli arresti per il primo tragico episodio, avvenuto il 22 aprile scorso, mentre la risposta con l’uccisione di due innocenti risale al 7 maggio.

Per la tremenda incursione nel circolo di via Fontanelle sono finiti in cella Antonio Genidoni, figliastro del boss defunto Pietro Esposito (ucciso alla Sanità a novembre 2015); la madre, Addolorata Spina, la moglie Vincenza Esposito ed Emanuele Esposito; quest’ultimo stretto congiunto delle due vittime di Marano: padre e figlio assassinati nella loro autofficinameccanica: è il figlio di Giuseppe e il fratello di Filippo Esposito. Fermo restando la presunzione d’innocenza di tutti gli indagati fino all’eventuale condanna definitiva, il mandante, Antonio Genidoni di 29 anni, e l’esecutore materiale, Emanuele Esposito, 22enne, sono stati arrestati a Milano. L’accusa è: duplice omicidio e triplice tentato omicidio. Genidoni era ai domiciliari a Milano mentre Esposito era fuggito nel capoluogo lombardo perché appunto temeva la vendetta del clan Vastarella. Antonio Genidoni e Addolorata Spina sono ritenuti dagli investigatori della Squadra Mobile, i mandanti del duplice omicidio di Giuseppe Vastarello, 42 anni,e del cognato, Salvatore Vigna, 41 anni, uccisi in un circolo privato, l’associazione Maria Santissima dell’Arco, nel rione Sanità, il 22 aprile.

Durante il raid, furono ferite altre tre persone, anche loro, secondo gli investigatori legati al clan Vastarella: Dario e Antonio Vastarella, rispettivamente di 33 e 24 anni Alfredo Ciotola, 22anni. Tutto è maturato nell’ambito dei contrasti tra il clan Vastarella e Antonio Genidoni, che si era messo a capo del gruppo dopo l’omicidio del patrigno Pietro Esposito, detto“Pierino”, ucciso nel novembre del 2015 nella stessa piazza del rione Sanità in cui il 6 settembre dello stesso anno fu ammazzato, per errore, il diciassettenne Gennaro Cesarano, “Genny” per familiari e amici.

FONTE: IL ROMA

06/07/2016

fonte:www.internapoli.it