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Sperlonga,in provincia di Latina. Chiusa l’inchiesta sul Ganimede,dopo quella della “Grotta di Tiberio”

Latina Oggi, Domenica 27 Agosto 2017

Chiusa l’inchiesta sul Ganimede

Nove persone indagate per il reato di lottizzazione abusiva: tra loro anche Cusani e il vicesindaco Faiola

Il comune indicato come parte offesa nel procedimento e potrebbe decidere di costituirsi parte civile nell’eventuale processo

di Federico Domenichelli

Chiusa l’inchiesta sull’hotel Ganimede di Sperlonga, con nove persone indagate dalla Procura di Latina per il reato di lottizzazione abusiva. Ora, trascorsi venti giorni, il pubblico ministero Giuseppe Miliano potrebbe chiedere il rinvio a giudizio. Parte offesa nel procedimento è il Comune di Sperlonga, che potrebbe decidere di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale che vede coinvolti, tra gli altri, il sindaco sospeso Armando Cusani e il vicesindaco Francescantonio Faiola.

Secondo la tesi accusatoria, il permesso di costruire del 2008 e l’autorizzazione paesaggistica del 2014 sarebbero da ritenersi «illegittimi e illeciti». Questo perché autorizzano una volumetria di 4.125 metri cubi rispetto, sempre secondo la Procura, ai 2.494 metri cubi attribuiti al lotto in questione. In totale, insomma, circa 1.630 metri cubi ritenuti “di troppo” rispetto a quanto si sarebbe potuto realizzare. Nell’ambito di quest’inchiesta, si ricorderà, la struttura è stata sequestrata dai carabinieri di Sperlonga, che hanno eseguito un decreto firmato dal gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario.

Per la Procura di Latina, con l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, l’attività ritenuta illecita sarebbe la prosecuzione dell’attività lottizzatoria «già commessa» mediante l’adozione e l’approvazione anche sull’area su cui sorge l’hotel “Ganimede” del programma integrato d’intervento. Uno strumento urbanistico ritenuto a sua volta illegittimo in un altro procedimento penale, nei confronti dei cui indagati si procede separatamente.

Indagati in questo procedimento, invece, sono il vicesindaco Francescantonio Faiola, il sindaco Armando Cusani, l’ex responsabile dell’ufficio tecnico Antonio Faiola, Antonio Pignataro, Antonio Camerota, Massimo Pacini (anche lui ex responsabile dell’ufficio tecnico), Francesco Paolo Pietro Zannella, Giorgio Palandri e Luca Conte. Entro 20 giorni dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, gli stessi potranno presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa alle indagini difensive, chiedere atti d’indagine al pm o presentarsi per rilasciare dichiarazioni o per chiedere di essere sottoposti a interrogatorio. Dopodiché il pm potrebbe chiedere il rinvio a giudizio o eventualmente l’archiviazione.

Un altro nodo in questa vicenda riguarda la posizione del Comune di Sperlonga, che – essendo individuato come parte offesa insieme alla Regione – potrebbe decidere di costituirsi parte civile. Esattamente come fatto nei confronti del sindaco Armando Cusani per le vicende dell’hotel Grotta di Tiberio, anche sulla base dei principi fissati dalla delibera di giunta 61 del 2013. Una situazione politicamente scomoda, con il Comune che a quel punto sarebbe parte civile in due procedimenti penali che vedono coinvolti, complessivamente, sia il sindaco che il vicesindaco.