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Spari in diretta nella faida di Pianura: così le ‘cimici’ della polizia hanno registrato in tempo reale la guerra tra i clan

Spari in diretta nella faida di Pianura: così le ‘cimici’ della polizia hanno registrato in tempo reale la guerra tra i clan

di Giorgio Pari

Scarrellamenti, armi col colpo in canna. E poi spari, per provare una pistola, o proprio colpire un bersaglio umano. Tutto rigorosamente in diretta, captato dalle cimici della Squadra Mobile di Napoli.

Nella faida di Pianura c’è una brama di armi da fuoco. Di possederle, di utilizzarle, come volontà di potenza. Pistole e mitra, l’ormai iconico “kalash”, sono protagonisti assoluti nelle due ordinanze, eseguite il 14 luglio nella periferia ovest di Napoli. La prima delle due, emessa dal gip Luca Rossetti, va al cuore del conflitto: colpisce il presunto clan Calone-Esposito-Marsicano e i rivali del gruppo Carillo. La seconda, firmata dal gip Federica De Bellis, ipotizza per i Carillo il reato associativo finalizzato al traffico di droga. In quest’ultima c’è un passaggio emblematico.

La polizia – il 28 dicembre 2020 – intercetta il dialogo tra Francesco Capuozzo, Giovanna Improta e Pasquale Carillo, tutti finiti in carcere nel blitz. «Allarmante poi – annotano gli investigatori – è la conversazione che segue (…), durante la quale si ascolta in ambientale addirittura l’esplosione di un colpo di pistola al fine, verosimile, di verificare il buon funzionamento dell’arma».

A un certo punto, infatti, si ascolta il «rumore di un arma da fuoco esploso in ambiente chiuso». Nell’altra ordinanza, il 13 febbraio 2021, Antonio Calone – considerato al vertice del presunto clan – avrebbe necessità di organizzare, in tutta fretta, un gruppo di affiliati, per fiondarsi a Bagnoli. Una necessità sorta dalla richiesta urgente di una donna – non ancora identificata – messaggera di «Maria la moglie dello zio». Le cimici captano «in sottofondo rumori metallici tipici di scarrellamento di armi semiautomatiche e di carico di munizioni dai relativi caricatori».

Ma l’apice della violenza, probabilmente, si tocca il 23 luglio dell’anno scorso. La Squadra Mobile ascolta, in tempo reale, il tentato omicidio di Francesco Divano. L’uomo gestirebbe una piazza di spaccio, ma è accusato di non essere puntuale con i pagamenti. Secondo le indagini, dovrebbe corrispondere una somma al gruppo capeggiato da Antonio Calone, Carlo Esposito ed Emanuele Marsicano. Sarebbe proprio Emanuele Marsicano – ritenuto tra i capi – a sparargli. Sul posto ci sono anche Esposito ed altri presunti affiliati. L’ambientale documenta una discussione tra Francesco Divano ed Emanuele Marsicano, culminata nel rumore di uno sparo. Si sente anche la voce sofferente del ferito. Il racconto diventa drammatico, Esposito si preoccupa: «Ma che hai combinato Manù … oh, fermati un poco non ti muovere». Divano, invece, implora: «Gagliù portatemi all’ospedale, guagliù per favore». Esposito insiste: «Pigliate l’asciugamani, piglia un asciugamani». E Divano, in preda a spasmi di dolore: «Manuè ti voglio bene o’zi … no Manuè … no Manuè ti voglio bene! Manuè o’zi, perché, che ti ho fatto?». Ma Marsicano appare gelido, pur usando il voi: «’A prossima vota ve mparate a parlà (la prossima volta imparate a portare rispetto, ndr)».

«La fonia prosegue – scrive il gip – nel mentre alcuni dei presenti si accordano per accompagnare Francesco Divano in ospedale, mentre Antony Manuel Lopes, Simone Trimarco e tale Peppe, aiutati da alcune donne nel frattempo accorse dopo aver udito lo sparo, si prodigano per ripulire il luogo dove si trovano utilizzando gli stracci». Alle 17,34 – rilevano gli investigatori – Divano viene trasportato all’ospedale San Paolo. «I medici del pronto soccorso – riportano le carte – gli prestano i primi soccorsi per ferita d’arma da fuoco addominale, trauma arto superiore destro». Le prime indagini «effettuate dal Nucleo Radiomobile Carabinieri già presenti in ospedale per altro intervento, si sviluppano attraverso la escussione della figlia della vittima (…) che nulla di utile riferiva in merito all’accaduto e sulla acquisizione dei fotogrammi delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza dell’ospedale, che catturano le fasi dell’arrivo di Divano presso il pronto soccorso accompagnato da un uomo, che poi si rileverà essere Esposito Carlo, alla guida di una Fiat Punto». Nessuno lo sa ancora, ma i poliziotti hanno potuto sentire tutto.

domenica, 17 Luglio 2022 – 10:41

fonte:https://www.giustizianews24.it/2022/07/17/spari-in-diretta-nella-faida-di-pianura-cosi-le-cimici-della-polizia-hanno-registrato-in-tempo-reale-la-guerra-tra-i-clan/