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Solo nella Capitale chiudono nel 2009 6000 negozi e 22.000 lavoratori vanno sul lastrico. Mentre le mafie continuano ad ingrassarsi

COSI’ BERLUSCONI DICE DI VOLER COMBATTERE LE MAFIE!!!
SOLO A ROMA CHIUDONO NEL 2009 6000 NEGOZI E 22.000 LAVORATORI VANNO SUL LASTRICO. LE RESPONSABILITA‘ DELLE BANCHE E DEL SISTEMA

3000 hanno già chiuso i battenti. Per la fine dell’anno se ne prevedono altrettanti.

In complesso, solo nel 2009, chiudono 6000 negozi. E questo solo nella Capitale!

22.000 lavoratori vanno a finire sul lastrico, per colpa, soprattutto, del sistema creditizio che ha stretto i cordoni. Costringendo i commercianti a rivolgersi ai “cravattai”, dietro ai quali il più delle volte si nascondono le mafie, che, così facendo, ampliano sempre più la loro occupazione del territorio.

L’allarme è stato lanciato in questi giorni per l’ennesima volta da Confesercenti e CISL che parlano di vera e propria ecatombe.

Allora non pigliamoci in giro.

Quando sentiamo Berlusconi dichiarare alla stampa che è in programma… un piano straordinario per sterminare la criminalità organizzata, ci viene da ridire. Per non dire da piangere.

Perché delle due, una: o il Premier crede che gli italiani siano tutti allocchi (e in questo caso non si sbaglia, considerato il gran numero di quelli che lo votano, malgrado tutto!) e ci presenta una realtà edulcorata, o non conosce la situazione e crede che tutto proceda bene come capita nelle sue aziende.

Se egli… vuole effettivamente combattere le mafie come dice, cominci a fare in modo che il sistema creditizio venga ripulito ed apra i suoi forzieri in favore di chi vuole far sopravvivere le attività economiche.

Poi non si limiti a parlare di mafie intendendo solo quelle cosiddette militari ed ignorando quelle più pericolose: quelle economiche e politiche.

Sì, perché le vere mafie sono quelle annidate proprio nella politica e nelle istituzioni.

Quelle cui egli fa riferimento, invece, sono la manovalanza ed i quaquaraquà…