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SOLIDARIETA’ AL COMANDANTE MAIELLO DI POMIGLIANO MINACCIATO DI MORTE

SOLIDARIETA’ AL COMANDANTE MAIELLO DI POMIGLIANO MINACCIATO DI MORTE

di Francesco de Notaris – vice segretario nazionale – già Senatore della Repubblica

Esiste in Italia una categoria di vigliacchi ed insieme di criminali che immagina di potere fare ciò che vuole.

A Pomigliano D’Arco in provincia di Napoli c’è il Comandante dei Vigili Urbani Luigi Maiello che è un uomo di Stato ed è un pubblico dipendente che deve fare il proprio dovere perché opera in nome del popolo italiano e deve fare rispettare le leggi. Maiello ha ricevuto anonime minacce di morte perché opera secondo la legge.

Quindi è una persona fedele ad un impegno preso e ad un mandato ricevuto.

Il Comandante riceve minacce di morte in forma anonima.

Chi minaccia si nasconde perché sa di sbagliare grandemente e non ha il coraggio di prendere iniziative assumendosene la responsabilità. Sa di sbagliare e di sbagliare due volte. E poi la minaccia di morte mostra il massimo della stupidità da parte del soggetto anonimo.

Anzitutto l’anonimo protesta, minacciando in quanto quasi certamente colpito perché ha subito una sanzione giusta per un motivo che non condivide. Avrà commesso un reato.

Poi minaccia di morte un cittadino che compie il dovere e che non ha motivo di assumere una iniziativa se non perché esecutore di ordini o perché ha assunto iniziative doverose in seguito a leggi dello Stato.

Se qualcuno incorre in sanzioni, in accertamenti ed è inquisito e poi rinviato in giudizio ed anche condannato è perché è autore di violazioni che ha compiuto.

Per tale motivo l’anonimo , anziché riconoscere di essere un border line rispetto alle leggi dello Stato o addirittura un malfattore, pretende che lo Stato di diritto chiuda un occhio e dovrebbe permettergli ciò che non è permesso ad altri.

E Lo Stato ed i rappresentanti dello Stato dovrebbero soggiacere all’arroganza di singoli o di gruppi che si ritengono ‘legibus soluti’ perché essi stessi si pongono ‘fuori’ dalla Costituzione? Pretesa folle!

E noi della Caponnetto solidarizziamo con il Comandante Maiello.

La nostra solidarietà non deve somigliare a un rito che ha momenti scontati: minaccia, sconcerto, solidarietà e tutto finisce con parole usuali pronunciate da Autorità, da Colleghi, da Associazioni e persone sensibili e, come nei Tg, voltiamo pagina. La nostra solidarietà deve educare. La solidarietà non è uno slogan.

Se la solidarietà attiva non è condivisa ed affermata dai Cittadini di Pomigliano, se non scatta una forma di dissenso visibile verso chi delinque, se non si modificano convincimenti e comportamenti addirittura la condizione di vita di una Città peggiora per tutti.

Ecco che la Caponnetto non si piega ad una liturgia che prevede solidarietà, marce, fiaccole e lenzuola. Tutto serve. Ma non basta.

Occorre essere esigenti verso i rappresentanti delle Comunità in cui avvengono tali episodi perché siano rispettosi della legalità non a parole ma sempre nella concreta attività dell’Amministrazione.

Occorre essere esigenti verso gli elettori che non possono votare i soliti personaggi propensi a fare promesse, a favorire, a preferire alcuni e a danneggiare altri, mostrando non il servizio ma il dominio e la discrezionalità del potere.

In alcuni Paesi della Campania costruzioni abusive, interi quartieri sono stati costruiti mentre gli Amministratori dormivano e non si accorgevano del movimento che accadeva intorno a loro. Ed i cittadini silenziosi ed impauriti da imprenditori che si arricchivano e vendevano appartamenti invendibili e che sono ingannatori e sono contro il popolo ed i legittimi interessi di chi ha diritto alla casa, diritto costituzionale.

L’Associazione Caponnetto si costituirà parte civile nei processi che riguardano attività tipiche della criminalità organizzata.

E la criminalità organizzata è all’origine dello sviluppo distorto, dell’usura, del lavoro nero; è contro la fruizione della scuola che educa i cittadini, è contro il lavoratore perché non vuole sicurezza nel lavoro ma precariato e instabilità.

La criminalità è contro il presente ed il futuro e anche gli affiliati sono carne da macello. I capi delle organizzazioni criminali usano gli altri per continuare ad avere un potere su di loro e per arricchirsi nei modi noti.

Luigi Maiello è un esempio anche per numerosi Colleghi e va incoraggiato non soltanto a continuare nel proprio lavoro ma va invogliato dagli Amministratori a tenere incontri nelle scuole, a partecipare ad incontri qualificati, ad essere soggetto attivo in scuole di formazione nelle quali non basta parlare ma occorre dimostrare di testimoniare.

Luigi Maiello non è un eroe. In questi tempi sembra che chi vive la normalità di un impegno debba essere additato come personalità eccezionale.

Il Comandante dei vigili di Pomigliano è una persona normale. E’ un Padre di famiglia, un lavoratore, un difensore dei diritti dei cittadini.

I miserabili sono coloro che minacciano. Speriamo che capiscano che non possono continuare a negare una umanità che pure hanno. Se non prendono coscienza anche costoro la società non migliora. E le generazioni future non devono soffrire perché i loro padri sono irresponsabili.

Dobbiamo convenire che viviamo tutti sulla stessa Terra e le conseguenze delle nostre imprese positive o negative ricadono su tutti noi.

La questione dei rifiuti insegna che le malattie ricadono su tutti.