Di Antonio Mangione
Pressato dalla camorra in quasi tutti i cantieri che apriva, da Napoli a Melito. Ancora una volta è l’imprenditore di Giugliano Luigi Vitiello, costruttore edile impegnato nella primavera del 2019 nella realizzazione del nuovo supermercato Eurospin in via Circumvallazione esterna, a Melito, a finire nella rete del racket. La cosca degli Scissionisti di Secondigliano avrebbe infatti preteso da lui 200mila euro a titolo di tangente estorsiva, importo poi ridotto a 80mila euro dopo un incontro “chiarificatore” tenutosi a Mugnano.
L’inchiesta ha portato all’arresto di cinque esponenti degli Amato-Pagano tra cui il reggente Marco Liguori, Salvatore Chiariello ‘o boxer, Domenico De Mase ‘cap e vacca’, Nicola Schiavone e il numero due del clan Fortunato Murolo
«Tu fai un lavoro, qualsiasi lavoro si fa, ci stanno quelli là che vogliono la camorra», dice l’imprenditore, indagato in un altro procedimento, sempre per racket a Giugliano. Ma questa volta la vittima è lui. In qualità di amministratore unico della società IMMOBILMELIT srl, dopo aver acquistato un appezzamento di terreno su cui sorgevano capannoni in stato di abbandono, aveva iniziato i lavori di abbattimento della vecchia struttura, per realizzare nuovi manufatti. Da quanto è dato comprendere la società del Vitiello aveva ottenuto un appalto con la EUROSPIN per la realizzazione dei nuovo capannoni sul terreno a Melito, acquistato all’asta.
I lavori erano iniziati a maggio del 2019 e subito si era presentato presso il cantiere un uomo, che aveva invitato il Vitiello a “mettersi a posto con gli amici” prima di cominciare il lavoro. Pertanto verso la line di maggio del 2019, Vitiello aveva dovuto incontrare quattro o cinque soggetti, in un appartamento sito in Mugnano di Napoli; costoro, identificati negli attuali indagati, pretendevano dal Vitiello una tangente di 200.000 euro per i lavori di realizzazione del capannone a Melito e lo avevano convocato per comunicargli tale pretesa; in quella stessa occasione il Vitiello, dopo aver intavolato una trattativa, era riuscito ad ottenere di pagare la ben minore cifra di 80.000 euro: 50 mila euro per i lavori di edificazione, 10 mila euro per l’aggiudicazione dell’asta, 10 mila euro sull’importo della vendita del terreno all’Eurospin ed altri 10 mila euro quale ‘”saldo” per i lavori di costruzione di 25 appartamenti che sta eseguendo nel comune di Mugnano
Il pagamento delle estorsioni avveniva in modo pulito, ovvero la ditta di Vitiello era costretta a scegliere una società di vigilanza legata agli Scissionisti, la quale veniva pagata mensilmente con bonifico e regolare fattura, naturalmente maggiorata. Un pagamento ‘mascherato’ insomma.