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“Sistema” Parco Verde, la Procura vuole la stangata: invocate 45 condanne

“Sistema” Parco Verde, la Procura vuole la stangata: invocate 45 condanne

13 Luglio 2022

Di Luigi Nicolosi

I nuovi ras della droga sono all’angolo, i boss del clan Sautto-Ciccarelli rischiano adesso fino a vent’anni di carcere

di Luigi Nicolosi

Il processo di primo grado che vede alla sbarra i ras del Parco Verde di Caivano entra nel vivo con la requisitoria del pubblico ministero e per i nuovi signori della droga si profila una vera e propria stangata giudiziaria. La Procura antimafia ha infatti invocato 45 condanne e pene a dir poco esemplari, soprattutto per i presunti capi del clan Sautto-Ciccarelli, che rischiano adesso di andare incontro fino a vent’anni di reclusione a testa.

Queste nel dettaglio le richieste di pena avanzate oggi dalla pubblica accusa nel processo che si sta celebrando con il rito abbreviato: Marco Amato, 12 anni di reclusione; Antonio Andreozzi, 12 anni; Carmine Buonavolontà, 12 anni; Pasquale Caruso, 15 anni; Andrea Chiacchio, 12 anni; Antonio Cocci, 9 anni; Raffaele Cocci, 18 anni; Salvatore Costanzo, 12 anni; Pasquale Cotroneo, 12 anni; Antonio Cozzolino, 10 anni; Alessandro Crispino, 12 anni; Ciro Cuomo, 15 anni; Natascia Di Bartolo, 8 anni; Domenico Di Laora, 12 anni; Pietro Esposito, 12 anni; Salvatore Fiammingo; 14 anni; Domenico Fiorillo, 12 anni; Pasquale Fucito, 20 anni; Giuseppe Gelato, 10 anni; Ciro Iaccarino, 15 anni; Domenico Iaccarino, 15 anni; Francesco Iorio, 12 anni; Cristofaro Iuorio, 12 anni; Pietro Iuorio, 10 anni; Antonio Liguori, 12 anni; Ciro Lo Bascio, 4 anni; Carmine Lucarelli, 20 anni; Ciro Lucarelli, 20 anni; Gennaro Masi, 9 anni; Nunzio Montesano, 6 anni; Luigi Nicoletti, 12 anni; Andrea Oliviero, 12 anni; Antonella Oliviero, 8 anni; Giovanni Parisi, 18 anni; Luigi Perez, 14 anni; Vincenzo Perez, 12 anni; Antonio Pignetti, 8 anni; Antonio Recano, 8 anni; Antonietta Ruggiano, 20 anni; Emilio Russo, 20 anni; Mario Russo, 20 anni; Mario Salvati, 14 anni; Nicola Sautto, 12 anni; Salvatore Scaraglia, 12 anni; e Giuseppe Serino, 4 anni.

L’inchiesta culminata nella retata del maggio dello scorso anno aveva consentito di ricostruire gli affari di un rione che somigliava più a un girone infernale che brucia tra spaccio di droga a qualsiasi ora del giorno e piani di morte terrificanti. Tra le pieghe dell’inchiesta che aveva portato all’esecuzione di oltre cinquanta misure cautelari emergeva non soltanto l’incessante smercio di stupefacenti all’interno del Parco Verde di Caivano ma anche la volontà dei capi e dei promotori del clan di mettere a segno almeno due omicidi quantomeno singolari: il primo episodio ha visto protagonista il ras Massimo Gallo, che nel 2013 si sarebbe appostato per diversi giorni, armato di kalashnikov, all’interno di una scuola media della zona pronto a tendere un agguato al boss rivale Antonio Ciccarelli; nel secondo caso il piano di morte vide protagonista Gennaro Masi, oggi collaboratore di giustizia, il quale aveva preparato una vasca di acido nel quale avrebbe dovuto immergere il capopiazza rivale Mario Russo.

Circostanza piuttosto singolare, in entrambi i casi fu il capoclan Nicola Sautto a mettere pace impartendo agli “aspiranti” killer l’ordine di deporre le armi. Un omicidio eccellente avrebbe infatti attirato ancora di più l’attenzione delle forze dell’ordine in zona e il cartello Ciccarelli-Sautto non voleva assolutamente imbattersi in retate che avrebbero potuto inficiare il colossale giro di affari della cosca. Sul punto, i carabinieri hanno infatti accertato che all’interno del Parco Verde erano attualmente operative ben quattordici basi di spaccio, tutte collegate, direttamente o indirettamente, al clan: alcuni capibase versavano una tangente mensile fissa, come nel caso del ras Pasquale Fucito che pagava 60mila euro, altri lo facevano invece in percentuale. Tutti erano in ogni caso costretti ad approvvigionarsi dai capi della cosca: in questo modo si sarebbero tra l’altro garantiti la sua protezione. Un “sistema” a tutti gli effetti, che potrebbe però essere arrivato adesso al capolinea.

Fonte:https://www.stylo24.it/sistema-parco-verde-la-procura-vuole-la-stangata-invocate-45-condanne/